Terre bruciata. È emergenza incendi al Sud
In Italia è emergenza incendi: nel 2017 quasi un terzo dell’intera superficie percorsa dal fuoco ha interessato aree di valore naturalistico e Parchi.
In Italia è emergenza incendi: nel 2017 quasi un terzo dell’intera superficie percorsa dal fuoco ha interessato aree di valore naturalistico e Parchi.
Aree protette e rifiuti, per ragioni diverse, alimentano sistemi malavitosi, criminalità, lobby, affari e clientele.
In materia di gestione di rifiuti solidi urbani il Sud non brilla per scelte politiche andate oltre l’intervento legislativo pro tempore finalizzato ad una risoluzione definitiva. Si alimenta così, quella che per l’Italia è una vera emergenza nazionale in cui, a fare da contraltare ad
Intervista a Rossano Ercolini, fondatore del movimento italiano Rifiuti Zero.
Cinquemila persone sono scese in piazza per chiedere la chiusura definitiva degli inceneritori di Colleferro, nella valle del Sacco.
La storia del sito d’interesse nazionale Crotone, Cassano e Cerchiara Calabra è una storia quasi dimenticata. Cinquecento ettari di terra e mille di mare interessati da contaminazioni industriali, tra rifiuti e discariche. Quattromila anni per una bonifica completa. Cominciamo a raccontarla con l’ingegnere chimico Vincenzo
Il sindaco di Taranto, chiamato in causa dai cittadini di Lizzano, non risponde all’appello.
Asma, un medico oltre la frontiera, e Maria, specializzanda in Francia.
Sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre all’ex Cartiera latina di via Appia Antica 42-50.
Come una tregua forzata, l’estate è intervenuta a rallentare la corsa del Parlamento italiano alla ratifica del Ceta (Comprehensive economie and trade agreement), il trattato di libero scambio tra Canada e Unione europea. Un “cessate il fuoco” strappato dalle organizzazioni della società civile con intense
Duo dolorum mandamus mnesarchum te. Sit ridens persius ex. Vel noluisse perpetua consequat ex, has nostro antiopam eu. Nec esse meis eu. Dico legendos sed an, eu sed meis ferri assentior.
Dopo l’abbattimento controllato del camino Sogin anticipa lo smantellamento del "cuore" dell'impianto.
Accolta la richiesta di Appia energy su proroga validità del provvedimento di Via-Aia per seconda linea.
Il 7 aprile 2017 i ministeri dell’Ambiente e dei Beni culturali hanno emanato il decreto di sovrappressione per lo stoccaggio sotterraneo di gas di Ripalta Cremasca, nel cremonese. Interessanti le prescrizioni imposte dai ministri Galletti e Franceschini, in particolare quella relativa al monitoraggio della sismicità
Dai primi arresti in applicazione della legge sul contrasto ai fenomeni del lavoro nero e del caporalato (la numero 199 del 2016), al caso dei lavoratori stagionali di Turi, in provincia di Bari. Un viaggio attraverso i mille volti del caporalato pugliese, tra i campi
Proponiamo una breve storia dell’inceneritore Fenice di Melfi, situato nella piana di San Nicola, sul confine di tre regioni, in prossimità del fiume Ofanto, più volte contaminato da scarichi nocivi, con coltivazioni agricole e industrie di trasformazione agricola - come la Barilla - messe a
Carceri Trentino. Vaccini Covid-19: più Pfizer che AstraZeneca, con numeri altalenanti
La campagna vaccinale nella casa circondariale Spini di Gardolo di Trento è partita ufficialmente lo scorso 8 marzo. «Attualmente è stata vaccinata poco meno del 60 per cento della popolazione detenuta, ma il dato è in continua fluttuazione», precisa a Terre di frontiera la Garante dei diritti dei detenuti della Provincia Autonoma di Trento, Antonia Menghini.
Foto: La nuova Casa circondariale Spini di Gardolo / Massimo Zarrucco (Ufficio stampa Provincia Autonoma Trento)
Carceri Lazio e Umbria, alta adesione alla campagna vaccinale Covid-19
«Circa il 70 per cento delle persone detenute, calcolate sul totale dei quattordici istituti di pena del Lazio, ha già ricevuto la prima dose del vaccino Moderna. Nella casa circondariale di Terni, invece, nei prossimi giorni si concluderà il primo giro di vaccinazioni. Con dati complessivamente positivi che riguardano l’intera regione.»
Foto: Inside Carceri, Regina Coeli (2015) / Associazione Antigone
«Ad oggi è stato vaccinato oltre il 70 per cento del personale penitenziario e oltre il 50 per cento della popolazione detenuta. La fase vaccinale negli istituti di pena lombardi, partita la scorsa primavera, finalmente sta iniziando a dare i suoi frutti», afferma il Garante dei diritti dei detenuti della Regione Lombardia Carlo Lio in questa video-intervista. Nonostante i focolai, dunque, e nonostante le criticità emerse durante questa pandemia la Lombardia si avvia a concludere in anticipo rispetto ad altre realtà regionali la prima fase della campagna vaccinale negli istituti penitenziari.
«Se oggi i numeri delle adesioni alla campagna vaccinale nelle carceri di Milano e della Lombardia sono così alti», commenta ai nostri microfoni il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale di Milano, Francesco Maisto, «è perché si è avuta la capacità di programmare. A marzo, prima ancora delle direttive nazionali in materia, il Provveditorato regionale in accordo con il Responsabile sanitario regionale per l’emergenza Covid ha stabilito che iniziassero le vaccinazioni del personale penitenziario, della popolazione detenuta, nonché degli operatori esterni, tra cui i volontari, che svolgono stabilmente attività negli istituti di pena.»
Il sistema dunque, almeno per quanto concerne l’organizzazione della campagna vaccinale nelle carceri, sembra aver retto. Segnando la distanza, in materia di pianificazione, tra quanto accade oggi in ambito vaccinale fuori e dentro gli istituti penitenziari milanesi e lombardi.
Carceri Puglia. La campagna vaccini si prospetta lunga, verso l’immunità di gregge
«Tutto dipende dalle singole Asl e dalla loro capacità organizzativa. Il dato aggregato ci dice che attualmente oscilliamo tra il 40 e il 60 per cento delle vaccinazioni della popolazione detenuta. Ma l’immunità di gregge sarà raggiunta solo quando ci si attesterà attorno all’80 per cento delle vaccinazioni effettuate. Ed è questa la ragione per cui, almeno in Puglia, la campagna vaccinale non si concluderà in tempi brevi.»
Foto: Inside Carceri / di Pietro Snider per Associazione Antigone e Next New Media
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Carceri Campania. La campagna vaccinale Covid e gli intoppi delle Asl
La campagna vaccinale negli istituti penitenziari campani procede nonostante la capacità delle singole Asl di organizzare e distribuire le dosi su larga scala, nonché di adottare un criterio più lungimirante che punti a raggiungere, nel più breve tempo possibile, l’immunità di gregge nelle carceri. Le linee guida ministeriali parlano chiaro, ma la loro coerente applicazione rivela tutt’altro: le ipocrisie di fondo di un sistema che in alcuni casi rincorre le emergenze senza tuttavia riuscire a gestirle in maniera omogenea.
Foto: Inside Carceri, Secondigliano (2012) / di Katia Ancona per Associazione Antigone e Next New Media
Carceri Molise, le vaccinazioni Covid-19 vanno spedite nonostante la paura per AstraZeneca
La campagna vaccinale negli istituti di pena del Molise va avanti. Anzi, salvo rarissime eccezioni, la potremmo definire persino già abbondantemente avviata alla conclusione nella somministrazione delle prime dosi.
Foto: Inside Carceri, Vasto (2015) / Associazione Antigone
Carceri Lazio e Umbria, alta adesione alla campagna vaccinale Covid-19
«Circa il 70 per cento delle persone detenute, calcolate sul totale dei quattordici istituti di pena del Lazio, ha già ricevuto la prima dose del vaccino Moderna. Nella casa circondariale di Terni, invece, nei prossimi giorni si concluderà il primo giro di vaccinazioni. Con dati complessivamente positivi che riguardano l’intera regione.»
Foto: Inside Carceri, Regina Coeli (2015) / Associazione Antigone
Carceri in Calabria, vaccino Covid-19 per oltre il 60% dei detenuti
«La campagna vaccinale negli istituti penitenziari calabresi è partita a macchia di leopardo. Il 26 marzo scorso è stata avviata a Catanzaro. Il giorno successivo, il 27 marzo, si è passati a Crotone e poi, da lì, via via sono continuate le vaccinazioni in tutti gli altri istituti. Oggi, più del 60 per cento dei detenuti in Calabria ha ricevuto il vaccino. E la soddisfazione, chiaramente, è enorme.»
Foto: Inside Carceri, Reggio Calabria (2015) / Associazione Antigone