Il governo dispone l’invio di un commissario per la bonifica di dodici discariche abusive abruzzesi. Provvedimento che coinvolge anche altre cinque regioni, ma l’Abruzzo detiene il record.
La bonifica di ventidue discariche abusive, sotto procedimento di infrazione europea, sarà curata da un commissario. È quanto ha
Inps: “Restituite gli indennizzi ricevuti”. È questa, in sintesi, la richiesta recapitata agli operai della ex Società vastese oli alimentari (Svoa), storica fabbrica di Punta Penna, a Vasto, chiusa nel 1993 dopo il fallimento dell’azienda. Per decenni gli operai hanno lavorato in un fabbricato e con macchinari industriali dove l’amianto era quasi l’unico materiale presente. Il racconto della vicenda giudiziaria e risarcitoria.
Lo scorso 11 novembre, a Teramo, migliaia di persone, hanno manifestato per scongiurare la minaccia dell’esperimento nucleare Sox nel Laboratori di fisica del Gran Sasso. Dopo l’emergenza idrica dei primi mesi dell’anno, sembra non esserci pace per le falde acquifere della montagna abruzzese.
Quasi quattromilapersone hanno
La Regione Puglia e il Comune di Taranto hanno impugnato il decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 29 settembre scorso, che ha modificato il Piano ambientale dell'Ilva di Taranto. E scoppia la bagarre politica a colpi di ricatti.
Alla fine lo stop per il
ScanZiamo le Scorie: “Dobbiamo difendere la bellezza e il capitale naturale della nostra terra dall’assalto delle compagnie petrolifere.”
Seppur molti lucani si sono già espressi con oltre 6150 le firme raccolte con la petizione “Fermiamo i pozzi di petrolio in Basilicata” contro lo sfruttamento petrolifero del
Sulle vicende relative alla bonifica dello Stir di Pianodardine - che Terre di frontiera ha approfondito nello speciale “Nel girone dei veleni” (gennaio 2017) - il Comitato Salviamo la Valle del Sabato ha presentato una denuncia-querela alla Procura della Repubblica di Avellino.
Da tempo aleggiano troppi
Lo scorso 8 settembre un’indagine condotta dalla Guardia di finanza di Taranto, coordinata dalla Direzione investigativa antimafia (Dia) di Lecce, ha portato al sequestro, con parziale facoltà d’uso, della centrale a carbone Enel di Cerano, della Cementir e dei parchi loppa d’altoforno dell’Ilva di Taranto. Nell’operazione – denominata “Araba Fenice” – 34 persone sono finite nel registro degli indagati. Traffico illecito di rifiuti, attività di gestione rifiuti non autorizzata ed ingiusto profitto: queste le accuse ipotizzate alla base di un sistema che con le ceneri e gli scarti contaminati avrebbe prodotto cemento. “Araba Fenice” non è solo contraffazione e declassificazione di scorie pericolose ma, soprattutto, l’impronta indelebile ed inquinante dell’industria pesante sul territorio. Le cui origini vanno ricercate altrove.
Carceri Trentino. Vaccini Covid-19: più Pfizer che AstraZeneca, con numeri altalenanti
La campagna vaccinale nella casa circondariale Spini di Gardolo di Trento è partita ufficialmente lo scorso 8 marzo. «Attualmente è stata vaccinata poco meno del 60 per cento della popolazione detenuta, ma il dato è in continua fluttuazione», precisa a Terre di frontiera la Garante dei diritti dei detenuti della Provincia Autonoma di Trento, Antonia Menghini.
Foto: La nuova Casa circondariale Spini di Gardolo / Massimo Zarrucco (Ufficio stampa Provincia Autonoma Trento)
Lazio
Carceri Lazio e Umbria, alta adesione alla campagna vaccinale Covid-19
«Circa il 70 per cento delle persone detenute, calcolate sul totale dei quattordici istituti di pena del Lazio, ha già ricevuto la prima dose del vaccino Moderna. Nella casa circondariale di Terni, invece, nei prossimi giorni si concluderà il primo giro di vaccinazioni. Con dati complessivamente positivi che riguardano l’intera regione.»
Foto: Inside Carceri, Regina Coeli (2015) / Associazione Antigone
Lombardia
«Ad oggi è stato vaccinato oltre il 70 per cento del personale penitenziario e oltre il 50 per cento della popolazione detenuta. La fase vaccinale negli istituti di pena lombardi, partita la scorsa primavera, finalmente sta iniziando a dare i suoi frutti», afferma il Garante dei diritti dei detenuti della Regione Lombardia Carlo Lio in questa video-intervista. Nonostante i focolai, dunque, e nonostante le criticità emerse durante questa pandemia la Lombardia si avvia a concludere in anticipo rispetto ad altre realtà regionali la prima fase della campagna vaccinale negli istituti penitenziari.
«Se oggi i numeri delle adesioni alla campagna vaccinale nelle carceri di Milano e della Lombardia sono così alti», commenta ai nostri microfoni il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale di Milano, Francesco Maisto, «è perché si è avuta la capacità di programmare. A marzo, prima ancora delle direttive nazionali in materia, il Provveditorato regionale in accordo con il Responsabile sanitario regionale per l’emergenza Covid ha stabilito che iniziassero le vaccinazioni del personale penitenziario, della popolazione detenuta, nonché degli operatori esterni, tra cui i volontari, che svolgono stabilmente attività negli istituti di pena.» Il sistema dunque, almeno per quanto concerne l’organizzazione della campagna vaccinale nelle carceri, sembra aver retto. Segnando la distanza, in materia di pianificazione, tra quanto accade oggi in ambito vaccinale fuori e dentro gli istituti penitenziari milanesi e lombardi.
Carceri Puglia. La campagna vaccini si prospetta lunga, verso l’immunità di gregge
«Tutto dipende dalle singole Asl e dalla loro capacità organizzativa. Il dato aggregato ci dice che attualmente oscilliamo tra il 40 e il 60 per cento delle vaccinazioni della popolazione detenuta. Ma l’immunità di gregge sarà raggiunta solo quando ci si attesterà attorno all’80 per cento delle vaccinazioni effettuate. Ed è questa la ragione per cui, almeno in Puglia, la campagna vaccinale non si concluderà in tempi brevi.»
Foto: Inside Carceri / di Pietro Snider per Associazione Antigone e Next New Media
Friuli-Venezia Giulia
Pagina in aggiornamento…
Veneto
Pagina in aggiornamento…
Marche
Pagina in aggiornamento…
Campania
Carceri Campania. La campagna vaccinale Covid e gli intoppi delle Asl
La campagna vaccinale negli istituti penitenziari campani procede nonostante la capacità delle singole Asl di organizzare e distribuire le dosi su larga scala, nonché di adottare un criterio più lungimirante che punti a raggiungere, nel più breve tempo possibile, l’immunità di gregge nelle carceri. Le linee guida ministeriali parlano chiaro, ma la loro coerente applicazione rivela tutt’altro: le ipocrisie di fondo di un sistema che in alcuni casi rincorre le emergenze senza tuttavia riuscire a gestirle in maniera omogenea.
Foto: Inside Carceri, Secondigliano (2012) / di Katia Ancona per Associazione Antigone e Next New Media
Molise
Carceri Molise, le vaccinazioni Covid-19 vanno spedite nonostante la paura per AstraZeneca
La campagna vaccinale negli istituti di pena del Molise va avanti. Anzi, salvo rarissime eccezioni, la potremmo definire persino già abbondantemente avviata alla conclusione nella somministrazione delle prime dosi.
Carceri Lazio e Umbria, alta adesione alla campagna vaccinale Covid-19
«Circa il 70 per cento delle persone detenute, calcolate sul totale dei quattordici istituti di pena del Lazio, ha già ricevuto la prima dose del vaccino Moderna. Nella casa circondariale di Terni, invece, nei prossimi giorni si concluderà il primo giro di vaccinazioni. Con dati complessivamente positivi che riguardano l’intera regione.»
Foto: Inside Carceri, Regina Coeli (2015) / Associazione Antigone
Calabria
Carceri in Calabria, vaccino Covid-19 per oltre il 60% dei detenuti
«La campagna vaccinale negli istituti penitenziari calabresi è partita a macchia di leopardo. Il 26 marzo scorso è stata avviata a Catanzaro. Il giorno successivo, il 27 marzo, si è passati a Crotone e poi, da lì, via via sono continuate le vaccinazioni in tutti gli altri istituti. Oggi, più del 60 per cento dei detenuti in Calabria ha ricevuto il vaccino. E la soddisfazione, chiaramente, è enorme.»