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Dicembre 2018

Dopo le critiche e i rilievi della Corte dei Conti sulle nomine della Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale Via e Vas del ministero dell’Ambiente, effettuate dall’ex ministro Gian Luca Galletti, l’attuale capo del dicastero, Sergio Costa, indìce un avviso pubblico. La nuova Commissione dovrà esaminare e valutare un’ottantina di progetti riguardanti il settore fossile. Ma qual è la strategia energetica in Italia?

La Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale Via-Vas del ministero dell’Ambiente ha rilasciato parere positivo alle nuove istanze della Shell, per le ricerche petrolifere denominate “Pignola”, “La Cerasa” e “Monte Cavallo” in Campania e in Basilicata. La decisione è stata presa nonostante i pareri contrari espressi dalle Regioni – i cui rappresentanti hanno disertato le sedute della Commissione Via – dagli enti locali, dal Parco Appennino Lucano Val d’Agri-Lagonegrese, da imprenditori, associazioni e comitati.

L’Eni, in Basilicata, per i siti relativi a quattro pozzi dismessi ha presentato presso il ministero dell’Ambiente i relativi progetti di ripristino territoriale. Ma sulle procedure preliminari alle bonifiche gli enti locali e i cittadini sono stati bypassati dalla legge “Sblocca Italia”. Le nuove competenze e le decisioni di esclusione dalla Valutazione d’impatto ambientale (Via).

L’addendum al piano ambientale di ArcelorMittal, reso pubblico solo nella sua versione divulgativa sul sito del ministero dello Sviluppo economico, risulta introvabile tra gli atti ufficiali del dicastero dell’Ambiente. E non ci riferiamo alla sua versione integrale ma a quella rielaborata, priva, cioè, dei dati reputati sensibili dall’azienda. Una circostanza che fa nascere non pochi dubbi sulla validità ed attendibilità dell’addendum quale documento migliorativo del piano ambientale.

Dopo la riunione del 5 dicembre scorso a Roma, presso il ministero dello Sviluppo economico, il dicastero dei Beni e le Attività culturali ha annullato, in autotutela, il parere positivo al progetto del mega-deposito di Gpl della Energas espresso dalla Soprintendenza. Ma al tavolo istituzionale è risultata però assente la Regione Puglia, il cui parere non è ancora pervenuto.

Impugnato uno dei primi atti del ministero dello Sviluppo economico inerente il progetto del gasdotto Larino-Chieti della Gasdotti Italia. «Metano corresponsabile dei cambiamenti climatici. Follia autorizzare nuove opere che ne promuovono l’uso, gravando sulle bollette degli italiani», sostengono i firmatari. Quelle del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, sulle criticità sono rimaste mere dichiarazioni prive di susseguenti atti concreti e i cittadini sono stati lasciati soli. Ecco come il Governo giallo-verde autorizza una grande opera “fossile”.