Periodico indipendente su Ambiente, Sud e Mediterraneo / Fondato il 23 dicembre 2015
Home2018Luglio

Luglio 2018

«Portarci il corpo.» L’espressione e l’intenzione che, recentemente, lo scrittore Sandro Veronesi ha lanciato sul tema delle migrazioni e degli arrivi dal Mediterraneo, ripropone un tema più generale. Quello dell’importanza, riguardo a ciò che accade in un territorio, per capirne determinati fenomeni e fatti, di essere lì, viverci, o portarci se stessi. È con questo atteggiamento, pur conoscendo la questione nel merito e avendola affrontata in incontri pubblici, ma sempre a distanza e mai con chi ci abita, che ho deciso di “portare il mio corpo” lungo il percorso del gasdotto Rete Adriatica della Snam, nelle Marche e in Umbria, che dal Salento – dopo aver attraversato dieci regioni per 687 chilometri, arriverà al Nord. Un breve viaggio lungo il tubo, all’interno di parte dei 167 chilometri del tratto Sulmona-Foligno: da Serravalle di Chienti nelle Marche – lungo l’Appennino – fino a Cascia in Umbria.

Il giudice per le indagini preliminari di Potenza, su richiesta della Procura del capoluogo lucano – che ha coordinato le indagini del Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri – ha posto sotto sequestro l’inceneritore Fenice di Melfi. A monte della decisione degli inquirenti la mancata bonifica del sito inquinato che ha provocato «la diffusione di inquinanti all’esterno» e la «compromissione delle acque potabili con grave pericolo per la salute pubblica.»

A seguito dell’invito dello scorso 11 luglio a venire a Taranto rivolto ai ministri dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, della Salute, Giulia Grillo, dell’Ambiente, Sergio Costa e del Sud, Barbara Lezzi – a fronte delle criticità ampiamente argomentate durante la conferenza stampa del 12 luglio – registriamo, nostro malgrado, il totale silenzio da parte dei dicasteri coinvolti. Il governo dimostri di non essere nemico della città, al pari dei predecessori.

In questo momento storico per Taranto e il futuro dell’Ilva, il fronte ambientalista è quanto mai compatto e determinato. Lo ha dimostrato nella conferenza stampa di ieri (12 luglio 2018, ndr) tenutasi simbolicamente in piazza Gesù Divin Lavoratore, nel rione Tamburi, il quartiere che più di tutti subisce gli effetti nefasti dell’acciaieria Ilva.