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Ampliamento discarica di Grottaglie: chieste le dimissioni del presidente della Provincia di Taranto

Dopo la decisione del Comitato tecnico provinciale di accogliere tutte le richieste della società Linea Ambiente, titolare della discarica di Grottaglie, ex Ecolevante, il primo cittadino grottagliese, Ciro D’Alò, chiede le dimissioni di Martino Tamburrano, presidente della Provincia di Taranto. E intanto, lunedì 12 marzo, incontro in Comune con i promotori del comitato contrario all’ampliamento.

Il presidente della Provincia, Tamburrano, parla di cose che non conosce.” Così il sindaco di Grottaglie, Ciro D’Alò, intervenuto in seguito alle dichiarazioni del presidente della Provincia di Taranto, che ha autorizzato il progetto di ampliamento della discarica di Grottaglie, ex Ecolevante, della società Linea Ambiente.
Il via libera dell’ente provinciale è arrivato dopo un preavviso di diniego del 28 agosto 2017 che è stato trasformato in parere positivo con un atto datato 15 febbraio 2018, ma reso pubblico solo recentemente, dopo la tornata elettorale del 4 marzo.
La vicenda dell’ampliamento della discarica di Grottaglie – che abbiamo già raccontato nel dettaglio – lascia spazio a numerosi interrogativi.
A sollevare dubbi in merito al dietrofront della Provincia di Taranto è proprio il sindaco di Grottaglie, Ciro D’Alò, accusato dal presidente della Provincia, Martino Tamburrano, di non aver partecipato al procedimento previsto dall’articolo 10-bis della legge n.241 del 7 agosto 1990: “Al parere di diniego nei confronti della discarica della Conferenza dei servizi doveva seguire un suo elaborato di risposta che spiegava allora quello che sostiene oggi.
Parole che al primo cittadino di Grottaglie suonano come un tentativo di mistificazione della realtà dei fatti, alle quali ha risposto sottolineando che “il 10-bis si applica alla società proponente e non al Comune interessato, e non si spiega perché sia stato convocato un ulteriore Comitato tecnico provinciale, cosa che non solo non è assolutamente prevista, ma che è avvenuta all’insaputa di tutti.” E aggiunge che “si cominciano a porre interrogativi sul perché approfondire ulteriormente tutti i pareri negativi dati dagli altri enti, quando il presidente avrebbe dovuto invece emettere solo un provvedimento conclusivo.
Ma cosa dice l’articolo 10-bis della legge n.241 del 7 agosto 1990? “Nei procedimenti ad istanza di parte il responsabile del procedimento o l’autorità competente (ovvero la Provincia di Taranto, ndr), prima della formale adozione di un provvedimento negativo, comunica tempestivamente agli istanti (ovvero Linea Ambiente, ndr) i motivi che ostano all’accoglimento della domanda. Entro il termine di dieci giorni dal ricevimento della comunicazione, gli istanti hanno il diritto di presentare per iscritto le loro osservazioni, eventualmente corredate da documenti […]
È evidente che il presidente della Provincia di Taranto, Martina Tamburrano, è stato, per così dire, mal consigliato o, forse, tenta di scaricare le responsabilità, che sono solo sue, sul sindaco di Grottaglie il quale avverte che “finché ci sarà Tamburrano come presidente della Provincia le discariche verranno tutte ampliate, per cui noi consideriamo prioritarie le sue immediate dimissioni.
Da Grottaglie chiedono, inoltre, che la Provincia apra una moratoria sulle nuove autorizzazioni agli ampliamenti delle discariche, bloccandole, nell’interesse della salute dei cittadini di tutta la provincia ionica.
Sono molti gli interrogativi sull’esito finale della vicenda e sulla modalità con cui la Provincia ha emanato il parere positivo. Domande che attendono risposte e che l’amministrazione comunale ha messo per iscritto: perché non è stato pubblicato il verbale del nuovo parere? Perché è stato convocato un altro Comitato tecnico provinciale? Perché a sottoscrivere il parere erano quattro soggetti e non sette come previsto dalla normativa?
Intanto, alle ore 16 di lunedì 12 marzo, presso il Comune di Grottaglie è stato convocato un incontro con il comitato che si oppone all’ampliamento della discarica, costituito da sindaci e cittadini.

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Autore:

Responsabile del Comitato Legamjonici di Taranto. Nel 2010 consulente di parte nell’inchiesta “Ambiente svenduto” sull’Ilva.