Venerdì 2 marzo, a Brindisi, presentazione del libro “Il Cammino di Puglia. Il Tratturo Regio Melfi-Castellaneta e la Via Appia”. L’appuntamento è per le 10:00 presso la Sala Rossa della Camera di Commercio.
Lo smarrimento della modernità che calpesta memoria e ricordi ci ha abbandonati a un limbo storico – culturale . Il Cammino di Puglia ha un obiettivo preciso : riportare alla luce quelle tracce che nei secoli hanno costruito ponti, eretto valori e modellato indissolubilmente un ampio territorio che non guardava solo al Sud, rivolgendosi verso il Mediterraneo, ma anche e soprattutto, verso il futuro. Da uomo libero lo stesso Seneca nel suo ‘Apokolokyntosis’ aveva messo in guardia i posteri da possibili letture apocrife che raccontano il presente dimenticando il passato e privandoci del futuro. Gli autori dunque ci hanno fornito una bussola, una guida per orientarci, alla ricerca di quel legame profondo che ci lega alla nostra terra di origine.
Come gli antichi costruttori di ponti o i grandi esploratori protesi a superare la rassicurante linea dell’orizzonte, sono scesi sul campo intraprendendo un viaggio unico, scandito da passi a terra e della lettura delle pietre sul tracciato del Tratturo Regio Melfi- Castellaneta e lungo la via Appia, la ‘regina viarum’, nelle sue diverse direzioni e diramazioni che sono metaforicamente ‘come sangue nelle vene’ del Mezzogiorno d’Italia. Un viaggio che si tramuta in testimonianza e che acquisisce oggi una valenza simbolica e visionaria di grande importanza.
Il Cammino di Puglia non è soltanto racconto e lettura di un territorio e conoscenza della memoria del paesaggio e del suo genius loci, ma la proiezione e affermazione di quello che siamo stati e quello che dovremmo essere. Un reportage storico che racconta le Terre del Sud, le terre di frontiera da Brindisium (Brindisi) a Tarentum (Taranto) fino a Beneventum (Benevento) passando per Venusia (Venosa).
Si intrecciano le vie del carbone, le vie dell’acciaio, le vie dell’oro nero e delle rotte commerciali ed energetiche odierne. La Magna Grecia è oggi una Babele dove gli interessi e i profitti tendono a distorcere e deformare anche le migliori programmazioni politiche generando conflitti sociali e degrado.
Riprendere realmente il cammino, a livello di memoria, significa anzitutto osservare le dinamiche relazionali che legano i popoli autoctoni, le comunità e i fautori della globalizzazione cieca e spinta oltre il limite di equilibrio tra uomo e habitat, immaginando e traguardando un futuro ‘sensibile’ che armonizzi e valorizzi gli elementi storici, naturali, ambientali, antropici umani.
“Nullus locus sine genio”. Nessun luogo è senza genio. Così commentava l’Eneide l’autore latino Servio nel V sec.d.C.. Per i popoli antichi il ‘genius loci’ era lo spirito di ogni luogo, che fosse un monte, un bosco, un fiume, un porto, un villaggio, una rete di percorsi, strade o sentieri, una città. Il ‘genius loci’ non era considerata un’entità astratta. Viveva, così come ogni uomo, nel presente ma continuava ad abitare il luogo anche nel futuro, conferendo sacralità alle cose e alla natura.
I luoghi hanno una memoria che non si può cancellare, omettere o falsificare, una memoria che fa parte della geografia umana, dell’antropologia, del patrimonio geologico, oltre a quello delle stratificazioni storiche e dell’antropizzazione dei territori. Il ‘genius loci’ è sedimentato in queste memorie che devono essere elementi fondanti ispiratori di ogni progetto, visione, intervento di rigenerazione di un Paesaggio.
GLI AUTORI
Antonio Bavusi, 1956, giornalista e sociologo, vive a Potenza. E’ autore di numerosi saggi e ricerche sulle tematiche naturalistiche. Ha prodotto studi sociali e ricerche storiche sui beni monumentali, il patrimonio ambientale e la loro tutela.
Vito L’Erario, 1973, cartografo e videomaker, vive a Venosa. Autore di carte tematiche in ambiente GIS (Geographic Information System). Ha partecipato ad una spedizione scientifica in Patagonia. E’ impegnato per la difesa dell’ambiente, del paesaggio e della natura.
Sul sito www.pandosia.org è possibile approfondire i temi del testo autoprodotto e distribuito gratuitamente dagli autori. Qui, invece, è possibile visionare la locandina dell’evento. Per contatti: info@pandosia.org