Il destino tradito della Campania Felix
Questo lavoro nasce dall’esigenza di indagare alcuni luoghi del mio territorio che, seppur geograficamente distanti e apparentemente sconnessi tra loro, sono legati da un filo rosso fatto di prepotenza e sopruso.
Nel cuore di Terra di Lavoro, così definita per la prima volta da Plinio il Vecchio nel I secolo d.C., si estende la provincia di Caserta. Con oltre 922 mila residenti, è la decima in Italia per numero di abitanti, costituisce una delle più importanti aree del pianeta per fertilità dei suoli, grazie alla presenza di tre vulcani (Roccamonfina, Vesuvio e Campi Flegrei) che ne ha determinato il destino produttivo. Il paesaggio contemporaneo mostra però tutta la violenza e la contraddizione di questo territorio: l’odore acre dei fuochi, le montagne deturpate, l’abbandono dei siti industriali fanno a pugni con le vedute ormai arcaiche della Terra felix dipinte ad esempio da Philipp Hackert nel XVIII secolo.
In un contesto in cui il ciclo del cemento ha costituito uno degli assi principali dell’attività camorristica, la cintura dei Monti Tifatini che circondano Caserta sta scomparendo con un ritmo che fino a pochi anni fa era di circa 36 campi di calcio l’anno. Questo si è tradotto nella cementificazione del 92 per cento del territorio della città, dove si è costruito il 400 per cento in più del fabbisogno abitativo, e dove il verde pubblico non supera i 2 metri quadrati/per abitante sui 13 previsti dal Piano Regolatore Generale. Su tre cementifici esistenti in Campania ben due si trovano tra Caserta e Maddaloni, separati da appena 500 metri.
Dal 2000, inoltre, la provincia di Caserta sta vivendo un drammatico processo di desertificazione industriale. Il periodo d’oro generato dalla Cassa del Mezzogiorno, sia in termini economici che di genio architettonico, durò poco e gli incentivi pubblici lasciarono il campo a capannoni chiusi e disoccupazione.
La mancanza di riqualificazione e bonifica di questi siti hanno causato, nel tempo, la contaminazione da metalli pesanti di diverse falde acquifere, così come dei suoli e dei corsi d’acqua. Persino un’opera di avanguardia idrogeologica risalente al XVII secolo come i Regi Lagni è ormai diventata simbolo di abbandono e degrado. La cosiddetta Terra dei Fuochi nel 2019 ha visto un aumento degli incendi del 25 per cento rispetto al 2018, con ben 1038 interventi tra Protezione Civile e Vigili del Fuoco tra giugno e agosto.
Forse la speranza è da ricercare nei giovani. Il 27 settembre 2019 più di 10 mila studenti della provincia hanno partecipato al primo sciopero del Fridays For Future di Caserta. Un’inversione di marcia? C’è da chiedersi se si è in tempo per recuperare lo splendore della Campania Felix.

San Tammaro (CE), 2019
Real Sito di Carditello
Un affresco di Jakob Philipp Hackert nelle stanze del Real Sito di Carditello. Su indicazione del Re Ferdinando IV di Napoli, nel 1786 il tedesco venne assunto come pittore di corte e incaricato di curare la sua immagine. Le innumerevoli tele realizzate in quegli anni sono il manifesto dello splendore che la Campania Felix visse in quel periodo.
Caserta Infelix, ©Francesco Natale

Caserta, 2019
Veduta aerea della cava di Santa Lucia
Attualmente inattiva, la cava di Santa Lucia è proprietà della Società Luserta Luigi s.r.l. Il sito risale al 1752 con l’utilizzo del calcare per la costruzione della Reggia Vanvitelliana. L’area di estrazione è pari a circa 350 mila m² con un volume di 1,5 Mio di m³. Con l’entrata in vigore del Piano Regionale delle Attività Estrattive (PRAE) nel 2006 questa cava è stata perimetrata all’interno della Zona ad Alta Criticità (ZAC).
Caserta Infelix, ©Francesco Natale

Caserta, 15 settembre 2019
Uomo della Protezione Civile durante un rogo lungo i tornanti che conducono a Castel Morrone
Ogni estate la Regione Campania avvia la Campagna Antincendio Boschivo per prevenire e fronteggiare il fenomeno dei roghi.
Talvolta i fuochi appiccati sono utilizzati dagli allevatori per rinnovare il pascolo o per la raccolta di asparagi. Questo fenomeno è così diffuso da aver costretto la Regione a emanare un’apposita legge che multa chi viene trovato a raccogliere ortaggi selvatici sui terreni devastati dalle fiamme.
Caserta Infelix, ©Francesco Natale

Lago Patria (NA), 8 agosto 2020
Moria di pesci in località Lago Patria
Numerosi pesci sono stati trovati riversi a pelo d’acqua e portati sugli scogli dalla marea.
Dai primi controlli risulta un notevole sviluppo di idrogeno solforato, elevate concentrazioni di arsenico, mercurio, piombo e idrocarburi policiclici aromatici riconducibili, questi ultimi, all’alto numero di roghi tossici del periodo estivo.
Caserta Infelix, ©Francesco Natale

Maddaloni (CE), 2019
Veduta aerea del cementificio Colacem (ex Cementir), sullo sfondo la cava Vittoria
Fino al 31 marzo 2019 il cementificio Colacem (ex Cementir) si era visto autorizzare le attività di estrazione nella cava Vittoria per un volume complessivo di oltre 500mila m³ e il raggiungimento della quota finale di fondo piazzale di 92 metri.
Nel dicembre 2018 comitati e cittadini hanno fatto ricorso contro il decreto regionale riuscendo a bloccarne le attività.
Caserta Infelix, ©Francesco Natale

Sopra Pioppi (CE), 2019
Cava Pioppi
Proprietà della società Fran.ca s.p.a. la cava Pioppi attualmente è inattiva. Nel 1954 le aree di cava nella catena dei monti tifatini erano di appena 87 ettari, oggi l’area nota come “città continua” che va da Capua a Maddaloni è profondamente segnata da 20 siti estrattivi.
Secondo il rapporto cave 2017 di Legambiente nella provincia di Caserta sono presenti 317 cave abbandonate, 59 chiuse, almeno 26 abusive e 46 autorizzate: una cava ogni 5,8 km².
Caserta Infelix, ©Francesco Natale

Marcianise (CE), 2019
Domenico Magno posa fuori i cancelli dello stabilimento Olivetti di Marcianise
Ex dipendente della Olivetti, Domenico Magno fu assunto nella sede di Marcianise nel 1969 e vi lavorò fino al 1999. Sorto nel 1969 dal genio di Marco Zanuso, urbanista e fondatore del design industriale italiano, questo stabilimento di circa 1000 dipendenti rappresentò per molti l’affrancamento dal lavoro agricolo. Nonostante l’azienda lasciò lo stabilimento nel 1998 per procedere poi alla sua definitiva chiusura nel 2000, offre tutt’oggi ai suoi dipendenti con più di 25 anni di servizio, come Domenico, agevolazioni economiche sulle spese sanitarie, secondo il principio tanto caro ad Adriano Olivetti che “il fine dell’azienda era il benessere dei lavoratori”.
Caserta Infelix, ©Francesco Natale

Marcianise (CE), 2019
Ex stabilimento Olivetti di Marcianise
Uno dei saloni di produzione. Nel corso degli anni è stato preda di innumerevoli atti vandalici che hanno completamente stravolto l’aspetto originale dello stabilimento.
Sorto nel 1969 dal genio di Marco Zanuso, urbanista e fondatore del design industriale italiano, questo stabilimento di circa 1000 dipendenti rappresentò per molti l’affrancamento dal lavoro agricolo.
Caserta Infelix, ©Francesco Natale

Sopra Pioppi (CE), 2019
Veduta aerea della cava Pioppi
Proprietà della società Fran.ca s.p.a. la cava Pioppi è attualmente inattiva. Nel 1954 le aree di cava nella catena dei monti tifatini erano di appena 87 ettari, oggi l’area nota come “la città continua” che va da Capua a Maddaloni è profondamente segnata da 20 siti estrattivi.
Secondo il rapporto cave 2017 di Legambiente nella provincia di Caserta sono presenti 317 cave abbandonate, 59 chiuse, almeno 26 abusive e 46 autorizzate: una cava ogni 5,8 km².
Caserta Infelix, ©Francesco Natale

Castel Volturno (CE), 2 maggio 2019
Abbattimento di una villetta abusiva in località Bagnara
Ruspe in azione per abbattere il primo di sei edifici abusivi realizzati a cavallo tra gli anni ‘60 e ‘70 sul litorale domizio e ormai quasi inghiottiti dal mare.
L’abbattimento di queste villette che si estendono per circa un chilometro e costato 700 mila euro, è frutto di un protocollo d’intesa firmato nel febbraio 2018 dall’allora ministro dell’Interno, Marco Minniti, con le istituzioni locali.
Caserta Infelix, ©Francesco Natale

Caserta, 2019
Un rogo tossico nella zona di Macerata Campania
Il 2019 ha visto un aumento degli incendi del 25% rispetto al 2018, con 1038 interventi tra Protezione Civile e Vigili del Fuoco da giugno ad agosto nella sola provincia di Caserta.
Caserta Infelix, ©Francesco Natale

Castel Volturno (CE), 2 maggio 2019
Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca durante il discorso in occasione dell’abbattimento di una villetta abusiva in località Bagnara
Il Governatore ha presentato un progetto che prevede la riqualificazione di 42 km di costa che dalla foce del Garigliano arriva fin quasi a Napoli.
Caserta Infelix, ©Francesco Natale

Caserta, 27 settembre 2019
Manifestazione Fridays For Future
A Caserta più di 10.000 giovani da tutta la provincia hanno aderito alla giornata di sciopero mondiale promossa dal movimento Fridays For Future lanciato da Greta Thunberg.
Caserta Infelix, ©Francesco Natale

Nola (NA), 2019
Veduta aerea del Centro Commerciale “Vulcano Buono”
Il pentito Carmine Alfieri ha minuziosamente illustrato il tipo di sversamento che avveniva nelle campagne di Boscofangone, dove poi è sorto il centro commerciale “Vulcano Buono”.
“Nello stesso posto abbiamo costruito un grande centro commerciale, il Vulcano Buono, progettato da Renzo Piano, archistar e senatore a vita. A nessuno pare essere importato che durante gli scavi siano stati rinvenuti bidoni di liquami industriali provenienti dalla Germania. Ma ora tutto è stato coperto dal cemento mentre i tumori qui hanno falcidiato intere famiglie”.
Caserta Infelix, ©Francesco Natale

Caivano (NA), 2019
Sponda dei Regi Lagni
Questa fitta rete di canali noti dall’età del viceregno spagnolo con il nome di Regi Lagni, raccoglie le acque piovane e sorgive convogliandole a mare attraverso la foce del Volturno. Secondo i dati resi disponibili dall’Arpac relativi al 2018 sulle acque in uscita dagli impianti di depurazione, su un totale di 391 controlli eseguiti nella regione, il 39% è risultato “non conforme”, con picchi del 63% per gli impianti della provincia di Caserta.
Caserta Infelix, ©Francesco Natale

Calvi Risorta (CE), 2019
Bruno Ranucci nello stabilimento dell’ex Pozzi Ginori di Calvi Risorta
Ex sindacalista e segretario generale della GISL di Vercelli, Bruno Raucci è l’autore del libro “La grande illusione” (2019), in cui descrive il fallimento dell’industrializzazione del Mezzogiorno che ha trasformato Terra di Lavoro in Terra dei Fuochi. Il libro indaga sulle attività di scavo cominciate nel giugno 2015 per scoprire la causa dei fumi provenienti dal terreno. L’allora Comandante del Corpo Forestale e attuale Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, aveva segnalato una discarica sotterranea di circa 25 ettari per un volume di 2 Mio di m³ con una presenza massiccia di rifiuti industriali e fusti metallici contenenti solventi. Anche nelle analisi delle acque sotterranee emersero quantità di policlorobifenili e idrocarburi superiori alla norma.
Caserta Infelix, ©Francesco Natale

Afragola (NA)
stazione TAV di Napoli Afragola
Il 21 settembre 2019 un’indagine dell’Istituto di Ricerca sulle Acque ha appurato la presenza di 53 siti di stoccaggio illecito di rifiuti nell’area della stazione Tav di Napoli Afragola. Secondo le indagini della procura napoletana, lo sversamento risalirebbe al 2014.
Caserta Infelix, ©Francesco Natale

Lago Patria (NA), 8 agosto 2020
Moria di pesci in località Lago Patria
Numerosi pesci sono stati trovati riversi a pelo d’acqua e portati sugli scogli dalla marea.
Dai primi controlli risulta un notevole sviluppo di idrogeno solforato, elevate concentrazioni di arsenico, mercurio, piombo e idrocarburi policiclici aromatici riconducibili, questi ultimi, all’alto numero di roghi tossici del periodo estivo.
Caserta Infelix, ©Francesco Natale

San Nicola (CE), 2019
Ex opificio Saint Gobain
A febbraio 2019 sono stati sequestrati 12 pozzi d’acqua utilizzati per uso domestico e per irrigazione agricola nell’area nota come “piscina rossa”. In questa zona vi era infatti una cava dove ristagnavano residui dell’attività di lavorazione del ferro e del vetro dell’opificio Saint Gobain dal 1958, quando l’area era a vocazione agricola, al 1988, quando l’azienda fu dismessa. Nei campioni d’acqua analizzati dalla procura di Santa Maria Capua Vetere è emersa la presenza di circa 9000 mg per litro di arsenico a fronte di una soglia di 10 mg prevista dalla legge.
Caserta Infelix, ©Francesco Natale

Calvi Risorta (CE), 2019
Giosuè Papa nello stabilimento dell’ex Pozzi Ginori di Calvi Risorta
Ex dipendente dello stabilimento della Pozzi Ginori di Calvi Risorta, Giosuè Papa è stato il primo assunto dell’azienda nel 1961 ed è andato in pensione 4 anni prima della chiusura della fabbrica del 1984. Da anni è impegnato nella questione ambientale relativa al sito. In seguito alle attività di scavo cominciate nel giugno 2015 per scoprire la causa dei fumi provenienti dal terreno sono state rinvenute massicce quantità di rifiuti industriali e di fusti metallici contenenti solventi ricollegabili alla produzione dello stabilimento. La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha posto sotto sequestro 47 ettari ma la bonifica di quella che è stata definita “la discarica sotterranea più grande d’Europa” dall’allora Comandante del Corpo Forestale e attuale Ministro dell’Ambiente Sergio Costa non è mai iniziata.
Caserta Infelix, ©Francesco Natale

Caivano (NA)
Il Lagno Vecchio dal ponte di Carbonara
Questa fitta rete di canali noti dall’età del viceregno spagnolo con il nome di Regi Lagni, raccoglie le acque piovane e sorgive convogliandole a mare attraverso la foce del Volturno. Secondo i dati del 2018 dell’Arpac, il 39% delle acque in uscita dagli impianti di depurazione “non è conforme”, con picchi del 63% per gli impianti della provincia di Caserta.
Caserta Infelix, ©Francesco Natale

San Prisco (CE), 2019
Cava Statuto
Nel 1965, nel cuore dei Monti Tifatini, venne inaugurata una cava che eredita il nome dal suo vecchio proprietario: Roberto Statuto. Deceduto alcuni anni fa, Statuto fu accusato e sottoposto al processo Spartacus per aver utilizzato rifiuti tossici, tra cui amianto, nell’impasto del cemento armato. Condotto principalmente a carico del clan dei Casalesi, Spartacus vide oltre 115 persone processate fra cui il boss Francesco Schiavone, soprannominato “Sandokan”. Nell’area più vicina alla cava, tra Casapulla e San Prisco, sono in continuo aumento i decessi per tumore. Oggi l’area della cava è stata dissequestrata ed è gestita dalla moglie e i figli di Rodolfo Statuto.
Caserta Infelix, ©Francesco Natale

Marcianise (CE), 2019
Ex stabilimento Olivetti di Marcianise
Fotografia ritrovata nella sala sorveglianza dell’azienda. Sorto nel 1969 dal genio di Marco Zanuso, urbanista e fondatore del design industriale italiano, questo stabilimento di circa 1000 dipendenti rappresentò per molti l’affrancamento dal lavoro agricolo.
Caserta Infelix, ©Francesco Natale

Località Monti (CE), 2019
Veduta aerea della cava Monti
Secondo quanto riportato dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, in questo sito tra gli anni ‘80 e ‘90 sono state ‘tombate’ circa 300mila tonnellate di rifiuti speciali e riversate 30mila tonnellate di percolato direttamente in falda con conseguente contaminazione da arsenico e metalli pesanti. Nonostante un’ordinanza del 10 novembre 2017 vieti la coltivazione in un raggio di 500m dal perimetro di cava, nei campi adiacenti continua l’attività di produzione.
Caserta Infelix, ©Francesco Natale

Marcianise (CE), 2019
Vigilante dell’Italpol apre i cancelli dello stabilimento dell’ex SIAG
Costruito nel 1962 ad opera di Angelo Mangiarotti, uno dei maestri dell’architettura italiana, per la produzione di pannelli truciolari, attualmente lo stabilimento dell’ex SIAG è proprietà di Invitalia Partecipazioni. I 23 ettari che compongono il sito sono stati oggetto di numerosi atti vandalici mirati a ridurre drasticamente il valore economico dell’area.
Caserta Infelix, ©Francesco Natale

Castel Volturno (CE), 2019
Foce del fiume Volturno
Per il decimo anno consecutivo, il campionamento eseguito dai tecnici di Legambiente presso la Foce Regi Lagni è stato giudicato “fortemente inquinato”. Secondo i dati resi disponibili dall’Arpac relativi al 2018 sulle acque in uscita dagli impianti di depurazione, su un totale di 391 controlli eseguiti nella regione, il 39% è risultato “non conforme”, con picchi del 63% per gli impianti della provincia di Caserta.
Caserta Infelix, ©Francesco Natale