L’Abruzzo, la regione verde d’Europa, da quindici anni attende l’istituzione del Parco della Costa Teatina. Un iter stoppato da veti e ritardi politici.
La vicenda ha avuto inizio nel 1997 quando, su proposta dell’allora senatore Angelo Staniscia, la Costa Teatina viene inserita tra le “prioritarie aree di reperimento” (articolo 4 della legge 344/97). Nel 2001, con la legge n.93, parte l’iter per l’istituzione. Ad oggi, dopo quindici anni, cinque ministri dell’Ambiente, quattro assessori regionali, un commissario ad acta per la perimetrazione inviato dal ministero competente. Sul decreto istitutivo manca solo la firma del Governo. Restano al palo, per il momento, le speranze di associazioni e cittadini di veder finalmente tutelata una costa con luoghi di notevole pregio, che include sette Riserve naturali e sei Siti d’importanza comunitaria (Sic). Definendolo un “record negativo mondiale”, Peacelink Abruzzo e l’associazione antimafie “Rita Atria” sono tornate a chiedere che “si punti su una pianificazione e politica del territorio e di tutela delle sue ricchezze ed eccellenze”, a partire proprio dal Parco nazionale della Costa Teatina. Il sottosegretario alla Giunta regionale con delega all’Ambiente, Mario Mazzocca, ha dichiarato che la Regione Abruzzo solleciterà “con maggiore insistenza” la firma finale.
Il 3 agosto scorso il deputato di Sinistra Italiana, Gianni Melilla, ha depositato un’interrogazione a risposta scritta al Presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi e al ministro all’Ambiente, Gian Luca Galletti. Dopo una lunga e articolata ricostruzione di quanto avvenuto in questi ultimi quindici anni, l’onorevole Melilla sottolinea che il commissario ad acta, Pino De Dominicis, ha definito, nel maggio 2015 “la perimetrazione provvisoria, permettendo con tale fondamentale atto propedeutico un’auspicabile e pronta emanazione da parte del Governo del relativo ed indispensabile decreto istitutivo dell’area protetta in argomento” e domanda al Governo “se ci sono, e quali sono, i motivi che impedirebbero la chiusura dell’iter a distanza ormai di un anno dalla fine degli adempimenti degli altri enti competenti essendo concluso l’iter istituzionale ed essendo stati rispettati tutti i passaggi necessari già da un anno, quali siano le ragioni per le quali a tutt’oggi non sia stata formalizzata l’istituzione del Parco della Costa Teatina”.