Periodico indipendente su Ambiente, Sud e Mediterraneo / Fondato il 23 dicembre 2015
 

Risorse agrarie, Sicilia e Basilicata contro la crisi

L’ortofrutta meridionale è in ginocchio. Mai gli agricoltori italiani sono stati così soli ad affrontare sciacalli di ogni tipo. Due incontri in contemporanea in Sicilia e in Basilicata per coordinare ed estendere le iniziative.

Vittoria (Ragusa) e Policoro (Matera), due grandi comunità agricole del Sud Italia, sono oggi l’icona del disastro in cui la politica ha ridotto l’agricoltura del Mezzogiorno”, scrive Gianni Fabbris, leader del Movimento Riscatto e coordinatore nazionale di Altragricoltura, in una lettera aperta – adottata come base per una campagna nazionale rivolta alla politica italiana ed alle istituzioni – dal titolo evocativo: “Assumetevi le responsabilità di fronte al disastro e fate presto, non abbiamo più tempo e pazienza!

Vittoria e Policoro sono solo due dei tanti territori che hanno trainato la grande risorsa agraria del nostro Mezzogiorno ma oggi ben fotografano l’esito e il dramma della crisi rurale, il contributo che hanno saputo dare alla crescita del Paese per decenni a partire dagli anni Cinquanta e la dimensione del fallimento che ora coinvolge le loro comunità. A Vittoria nacquero le serre dell’ortofrutta, come idea di quelle laboriose famiglie di contadini che avevano condotte le lotte agrarie con l’occupazione delle terre e che, avendo il problema di superare il limite di avere avuto poca terra nella distribuzione, inventavano sistemi per sostenere con un reddito adeguato la propria famiglia. Policoro fu il primo comune a nascere dopo la Bonifica del territorio e la Riforma Fondiaria che distribuì le terre a una generazione che sulla coltivazione dell’ortofrutta ha fondato la scommessa per il futuro.

Oggi – ricorda la lettera aperta – proprio quei territori e quelle comunità rurali (come tante altre nel nostro Mezzogiorno) sono travolte dalla crisi e pagano i prezzi del crollo di un sistema agroalimentare che ormai considera la produzione del cibo come variabile ininfluente e secondaria avendo trasformato l’Italia in una grande piattaforma commerciale in cui gli agricoltori sono solo numeri sacrificati agli interessi dei veri padroni cui la politica ha assicurato il controllo delle filiere con leggi, norme e scelte spacciate per efficienza e modernità.

A Vittoria gli agricoltori del Movimento Riscatto, supportati da Altragricoltura, hanno montato nel centro della città una serra di duecento metri quadri e in piazza Gramsci. Stanno conducendo una incisiva mobilitazione contro la crisi e i suoi effetti (vendite all’asta, pignoramenti, fallimenti). Nell’ultimo mese, in particolare, una donna – Rosetta Piazza – ha fatto uno sciopero della fame per 14 giorni per essere sostituita da un altro agricoltore, Fabrizio Licitra, oggi al sedicesimo giorno di sciopero della fame.
Sabato scorso presso la tenda della mobilitazione i sindaci del territorio, con gli agricoltori, diversi consiglieri regionali e parlamentari siciliani di diversi partiti, hanno prodotto un documento che venerdì 16 giugno il Consiglio comunale di Vittoria ha adottato all’unanimità convocando il tavolo di crisi per sabato 24 giugno. Nel documento si chiedono cose precise, riassunte nella richiesta di adottare misure straordinarie contro la crisi per scongiurare che un intero patrimonio produttivo si disperda.
Nel frattempo, in tutto il Metapontino (l’area del Materano una volta definita la California del Sud per la sua ortofrutta) la crisi degli agricoltori esplode con inedita virulenza: le albicocche e molte altre drupacee specializzate rimangono sui campi (quando sono raccolte a 2.000 euro a ettaro a fronte di costi di 6.000-7.000 euro) o rimangono invendute nelle celle frigorifere della zona; i fragolicoltori – punta avanzata dell’economia agraria del territorio – perdono in media tra i 10.000 e i 20.000 euro a ettaro; i produttori di ortaggi escono da una stagione drammatica anche per gli effetti delle gelate di quest’anno. Poco lontano i produttori di grano, mentre stanno mietendo, già sanno che dovranno fare i conti con prezzi al campo che li taglieggeranno oltre ogni sopportabilità (15-17 euro).

Il vero fallimento dell’ortofrutta e dell’agricoltura meridionale – si legge ancora nella missiva di Gianni Fabbris – sta nelle responsabilità di chi avrebbe dovuto garantire la programmazione e la pianificazione delle scelte strategiche su cui si fonda la possibilità di sviluppare l’impresa. Qui, invece, siamo al ritrarsi della responsabilità politica in nome dell’efficienza del mercato, alla delega totale delle scelte ai privati ed alla loro speculazione senza un ruolo reale del pubblico e delle istituzioni nella pianificazione e nel mantenimento di garanzie. Accade cosi, per esempio, che la gestione di una coltura pregiata come la fragola – e con un altissimo rischio di impresa – sia lasciata senza alcuna reale funzione di indirizzo, di supporto e di orientamento pubblico nelle mani di un oligopolio che mentre garantisce il proprio interesse riduce la stragrande maggioranza dei produttori a scommettere sulla produzione come ad una roulette russa.

La denuncia di Altragricoltura e del Movimento Riscatto mette in evidenza come proprio questa mancanza di ruolo della politica e della programmazione finisce per lasciare le campagne di aree forti come quelle del Metapontino e del Ragusano a luoghi di scorreria e di sciacallaggio per ogni genere di approfittatori che utilizzano la crisi per accumulare vantaggi economici e politici sulla pelle di chi la terra la lavora.

Con queste premesse e l’obiettivo di organizzare la risposta, chiamando i sindaci del territorio e gli agricoltori ad assumere e coordinare le iniziative, lunedì 19 giugno, a Policoro – nella Sala parrocchiale della Chiesa Madre di piazza Heraclea – è programmato un incontro cui hanno già assicurato la partecipazione diversi sindaci dell’area, diverse aziende agricole e una delegazione siciliana: Rosetta Piazza, in sciopero della fame per 14 giorni, Maurizio Ciaculli, coordinatore del Movimento Riscatto e Tano Malannino, presidente di Altragricoltura. L’incontro si terrà in contemporanea con un’assemblea convocata nella Serra della Mobilitazione a Vittoria da cui interverrà in videoconferenza il Sindaco di Vittoria, Giovanni Moscato, che illustrerà i contenuti del documento con le richieste, adottato in Sicilia.

L’incontro ha tre obiettivi: chiedere, come già avvenuto in Sicilia e sulla base del documento già sottoscritto a Vittoria, che la Regione Basilicata fissi urgentemente un incontro per adottare misure urgenti anticrisi; preparare la denuncia all’Antitrust, alla Procura della Repubblica e alla Commissione antimafia per le “continue e reiterate violazioni alle norme antitrust ed a quelle che regolano la corretta commercializzazione dei prodotti agroalimentari”; lanciare un appello nazionale ed un’iniziativa conseguente alle altre comunità agricole e rurali del Mezzogiorno per reagire insieme chiedendo un impegno forte a Parlamento e Governo.

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Autore:

Responsabile del Comitato Legamjonici di Taranto. Nel 2010 consulente di parte nell’inchiesta “Ambiente svenduto” sull’Ilva.