Sulle vicende relative alla bonifica dello Stir di Pianodardine – che Terre di frontiera ha approfondito nello speciale “Nel girone dei veleni” (gennaio 2017) – il Comitato Salviamo la Valle del Sabato ha presentato una denuncia-querela alla Procura della Repubblica di Avellino.
Da tempo aleggiano troppi dubbi sulle modalità e sul merito specifico dell’iniziativa di bonifica, sull’effettiva e comprovata efficacia risolutiva dell’intervento postulato, sul temuto dispendio di fondi pubblici che tale opera implica, sul soggetto, infine, effettivamente legittimato a compiere la bonifica, tenuto conto delle disposizioni di cui al decreto legislativo n.152/2006.
“1. Le pubbliche amministrazioni che nell’esercizio delle proprie funzioni individuano siti nei quali accertino che i livelli di contaminazione sono superiori ai valori di concentrazione soglia di contaminazione, ne danno comunicazione alla regione, alla provincia e al comune competenti;
2. La provincia, ricevuta la comunicazione di cui al comma 1, dopo aver svolto le opportune indagini volte ad identificare il responsabile dell’evento di superamento e sentito il comune, diffida con ordinanza motivata il responsabile della potenziale contaminazione a provvedere ai sensi del presente titolo (…)”
Resta incerta ed indeterminata la fonte inquinante. Infatti, l’area dello Stir sarebbe non contaminante ma contaminata da una fonte esterna, che tutti ritengono certa l’esistenza. Nessuno si preoccupa di individuarla (?). A questo, si spera, possa servire la denuncia, di cui innanzi e cioè che a seguito delle dovute espletante indagini, all’occorrenza, monitorando anche il fiume Sabato, si possa individuare l’effettivo agente inquinante.
Sono poi stati diffidati gli enti preposti a non erogare i fondi previsti e destinati alla committente – Irpiniambiente spa – per la messa in sicurezza e bonifica del sito Stir, in quanto il progetto di disinquinamento prodotto potrebbe comportare un eventuale co-interesse della società disinquinante (o quanto meno della società che dovrebbe provvedere al disinquinamento) con quella eventualmente inquinante. Nel momento in cui si individuerà il certo ed inequivocabile agente inquinante il Comitato potrebbe anche farsi carico di dar mandato a consulente tecnico affinché provveda ad un idoneo ed alternativo spunto di progetto di bonifica.