Lo scorso 17 marzo scorso il Movimento No Tap ha celebrato due anni di lotta contro la realizzazione del gasdotto Trans Adriatic Pipeline.
Il corteo, composto da circa duecento manifestanti – tra attivisti, simpatizzanti e membri di associazioni ambientaliste – giunti da Bari, Taranto e Potenza, ha marciato fino al cantiere di San Basilio, dove Tap sta lavorando allo scavo del micro-tunnel del metanodotto che approderà nel mare di San Foca, passando sotto la spiaggia. «Siamo qui per ricordare che quest’opera non deve essere solo fermata, ma va rimesso in discussione tutto quanto un sistema che in nome del profitto devasta terre e tradizioni», racconta Gianluca Maggiore, portavoce del movimento.
- Foto: Un operaio dentro al cantiere Tap (Melendugno, marzo 2019) // Matthias Canapini
- Foto: Rina all’interno del terreno agricolo dov’era situato il presidio No Tap (Melendugno, marzo 2019) // Matthias Canapini
- Foto: Pranzo a S.Basilio al termine del corteo (Melendugno, marzo 2019) // Matthias Canapini
- Foto: Pranzo a S.Basilio al termine del corteo (Melendugno, marzo 2019) // Matthias Canapini
- Foto: Tonia seduta sotto un ulivo, durante il pranzo a S.Basilio al termine del corteo (Melendugno, marzo 2019) // Matthias Canapini
- Foto: Alfonso frigge del pesce all’interno del terreno agricolo dov’era situato il presidio No Tap (Melendugno, marzo 2019) // Matthias Canapini
- Foto: Pranzo a S.Basilio al termine del corteo (Melendugno, marzo 2019) // Matthias Canapini
- Foto: Michele, “nonno” del movimento No Tap (Melendugno, marzo 2019) // Matthias Canapini
- Foto: Reticolato e attivisti (Melendugno, marzo 2019) // Matthias Canapini
- Foto: Manifestazione per i due anni di lotta contro il gasdotto (Melendugno, marzo 2019) // Matthias Canapini
- Foto: Bartolomeo, videomaker del movimento No Tap, di fronte il cantiere Tap (Melendugno, marzo 2019) // Matthias Canapini
- Foto: Tratto del futuro gasdotto Tap (Melendugno, marzo 2019) // Matthias Canapini