Si è svolta oggi (3 ottobre, ndr), a Bari, la conferenza stampa per la presentazione dello “Studio sugli effetti delle esposizioni ambientali sulla popolazione residente nei comuni di Taranto, Massafra e Statte”, realizzato nell’ambito delle attività del Centro salute ed ambiente della Regione Puglia, in collaborazione con il Dipartimento di epidemiologia del servizio sanitario regionale del Lazio, della Asl di Taranto, di Arpa Puglia e di Ares Puglia.
L’area è da anni oggetto di attenzione per le conseguenze sulla salute della popolazione delle emissioni derivanti dagli impianti industriali presenti nel territorio tarantino, in particolare dagli stabilimenti siderurgici Ilva. Alla conferenza stampa sono intervenuti il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il direttore del Dipartimento promozione della salute, Giovanni Gorgoni, il commissario Ares, Giancarlo Ruscitti, il dirigente del Dipartimento di epidemiologia Regione Lazio, Francesco Forastiere.
La metodologia
La coorte in studio ha coinvolto 321.356 persone, residenti tra il primo gennaio 1998 ed il 31 dicembre 2010 nei comuni di Taranto, Massafra e Statte. Tutti i soggetti sono stati seguiti fino al 31 dicembre 2014, ovvero fino alla data di morte o di emigrazione. Ad ogni individuo, sulla base dell’indirizzo di residenza, sono stati attribuiti gli indicatori dell’esposizione alla fonte di inquinamento presente nell’area utilizzando i risultati di modelli di dispersione in atmosfera degli inquinanti scelti come traccianti (Pm10 ed SO2, ovvero polveri sottili e anidride solforosa).
Le risultanze
I dati più allarmanti riguardano la fascia di età più giovane. In particolare, tra i bambini di età compresa tra 0-14 anni residenti a Taranto, si sono osservati eccessi importanti per le patologie respiratorie. Tra i bambini residenti al quartiere Tamburi si osserva un eccesso di ricoveri pari al 24 percento e la percentuale sale al 26 percento per i bambini residenti al quartiere “Paolo VI”. Questi sono solo alcuni dei dati contenuti nel rapporto secondo il quale “c’è relazione causa-effetto tra emissioni industriali e danno sanitario”, in cui si illustrano i risultati dell’indagine epidemiologica condotta per valutare l’effetto delle sostanze tossiche di origine industriale emesse dal complesso Ilva sulla salute dei residenti.
Il governatore Michele Emiliano rilancia dichiarando di volere modalità di produzione compatibili con la salute e la vita umana e invitando il governo a verificare i dati e ad agire di conseguenza sull’Ilva. Concetti ridondanti e stantii che richiamano all’idea utopistica di voler rendere ecocompatibile uno stabilimento ormai obsoleto, produttore di veleni e morte. Nulla di nuovo emerge, dunque, dalla conferenza stampa odierna. Solo annunci e dichiarazioni populiste. Davvero troppo poco per una situazione di emergenza sanitaria che è attuale e che stenta a giungere alla tanto agognata soluzione.
Approfondimenti sono consultabili sul sito Salute pubblica