L’ipotesi raddoppio dell’inceneritore di Massafra rappresenta una nuova minaccia per il territorio e le comunità. La Valutazione di danno sanitario redatta da Arpa Puglia, Aress Puglia e Asl di Taranto ha evidenziato che “per i tumori maligni si osserva un dato in aumento nel Sin (Taranto-Statte-Massafra, ndr) e nell’area a rischio nell’ultimo periodo, con tassi che raggiungono valori superiori al dato regionale”. Lo studio ha preso in considerazione lo scenario emissivo di Ilva, Eni, Cisa, Appia Energy, Taranto Energia, Italcave, Vergine, Cementir e Hidrochemical. L’elemento epidemiologici più allarmante è quello che riguarda la fascia di età 0-14 anni.
“Il decisore politico non può non tenere in considerazione questi dati che pongono una dura ipoteca sul futuro dei nostri figli, che pagano un prezzo altissimo per scelte imprenditoriali dissennate e oltretutto non in linea con le direttive europee e con il principio di precauzione.”
L’affermazione è tratta dal documento presentato il 5 aprile 2018 dall’Isde Medici per l’ambiente alla Conferenza dei servizi presso la Provincia di Taranto per l’iter autorizzativo relativo al raddoppio dell’inceneritore di Massafra.
Da anni, a Massafra, i soci dell’Isde si battono per ostacolare tutti gli impianti che minacciano lo stato di salute della popolazione, con strategie di sviluppo egoistiche, che mettono a rischio il bene comune dell’ambiente e della salute, per tutelare i privilegi di pochi.
Tra le attività svolte la promozione ed organizzazione, insieme a decine di altre sigle, della partecipata manifestazione del 30 giugno 2017: la gente che ha riempito le strade di Massafra, fino a notte fonda, chiedeva la riapertura dell’iter autorizzativo per il nuovo inceneritore: troppe le novità normative rispetto al 2012 (anno in cui si chiedeva la realizzazione dell’impianto). E troppe sono le nuove evidenze scientifiche che dimostrano la drammaticità dello stato di salute, indotto da danni all’ambiente, nel territorio in cui si vuole inserire questo nuovo inceneritore, potenzialmente dannoso.
Isde ha ribadito nella riunione odierna la forte vicinanza alla posizione critica assunta da Arpa Puglia rispetto a questo progetto. Ha fatto proprie molte delle argomentazioni dell’ente regionale ed in particolare quelle contenute nella Valutazione di danno sanitario redatto da Arpa Puglia, Aress Puglia, Asl di Taranto nel dicembre 2017. La Valutazione di danno sanitario ha preso in considerazione lo scenario emissivo di Ilva, Eni, Cisa, Appia Energy, Taranto Energia, Italcave, Vergine, Cementir E Hidrochemical.
Tra gli elementi epidemiologici particolarmente allarmante quello che riguarda la fascia di età 0-14 nella quale, sempre secondo la succitata Valutazione di danno sanitario, “per i tumori maligni si osserva un dato in aumento nel Sin (Taranto-Statte-Massafra, ndr) e nell’area a rischio nell’ultimo periodo, con tassi che raggiungono valori superiori al dato regionale.”
Isde Massafra non è quindi sola: nella discussione in Conferenza dei servizi si è colto il parere negativo al progetto da parte del Comune di Massafra, di Arpa Puglia e della Regione Puglia.
A fronte di tutto, la documentazione presentata dai proponenti di Appia Energy è lacunosa ed insufficiente a garantire un adeguato livello di tutela sanitaria delle comunità esposte.
I Medici per l’ambiente si appellano, come formalizzato nel documento depositato, ai principi di Precauzione e Prevenzione.
Un territorio discriminato come il nostro deve avere uno sviluppo diverso da quello attuale della scellerata industrializzazione con impianti a forte impatto ambientale.
Isde Massafra ribadisce la richiesta agli organi della Provincia ad esprimere un diniego al raddoppio dell’inceneritore e a tutte le parti un sempre crescente impegno nelle buone pratiche nella gestione dei rifiuti e nella tutela del nostro ambiente.