L’Associazione AttivaLizzano ha presentato un esposto alla Procura di Taranto in merito all’assenza della rete idrica e della rete fognaria per molte abitazioni, sollevando anche il rischio di approvvigionamento da falda inquinata in un territorio che da oltre quaranta anni ospita discariche.
L’Associazione AttivaLizzano, dal 2010 impegnata sul territorio per la protezione e la salvaguardia dell’ambiente e della salute pubblica, fa presente che da anni denuncia all’Amministrazione comunale di Lizzano l’assenza della rete idrica e della rete fognaria in molte abitazioni del paese.
Chi è sprovvisto del servizio idrico deve rivolgersi al servizio privato delle autobotti i cui gestori attingono acqua dai pozzi artesiani. Per bere viene utilizzata acqua minerale, oppure si attinge dalle fontanelle pubbliche – ormai pochissime – in quanto, al primo segno di malfunzionamento, l’Amministrazione preferisce chiuderle definitivamente anziché ripristinarle.
È doveroso segnalare che a circa 2 chilometri a nord di Lizzano ci sono dei siti utilizzati come discariche da circa 40 anni e che, adiacenti a questi, insistono le discariche Mennole e Palombara. La prima in post-produzione. La seconda, invece, è sotto sequestro e senza facoltà d’uso da febbraio 2014, tuttora in completo stato di abbandono e mai messa in sicurezza da nessun ente, sebbene dagli ultimi sopralluoghi, l’Arpa regionale ha dichiarato che “in un bacino di contenimento era presente una cospicua quantità di liquido scuro, verosimilmente percolato tracimato a causa delle acque pluviali dei mesi scorsi.”
Da più approfondite analisi delle acque di falda all’interno del perimetro dello stesso impianto, risultano evidenziati i superamenti di concentrazione soglia contaminazione a causa della presenza di ferro, idrocarburi, PCB e diossine.
Quanto appena esposto desta preoccupazione in chi deve approvvigionarsi dalle autobotti e, di conseguenza, dalle falde acquifere non sapendo se ciò che si usa quotidianamente in casa possa essere esente da contaminanti.
Più volte l’Associazione AttivaLizzano ha richiamato l’attenzione del sindaco e dell’Amministrazione comunale riguardo a questo gravoso problema che affligge molte famiglie di Lizzano. Lo ha fatto con richieste verbali, comunicati stampa e coinvolgendo i mezzi di comunicazione locali e nazionali.
L’Associazione AttivaLizzano richiama l’attenzione sulla Dichiarazione universale dei diritti umani che “considera imprescindibile l’accesso ad una sufficiente quantità di acqua potabile per uso personale ed uso domestico allo scopo di garantire le esigenze minime di qualità della vita e della salute.“
L’Associazione AttivaLizzano invita la Procura di Taranto a valutare se dai fatti narrati possano emergere comportamenti amministrativi anomali e penalmente rilevati. Chiede di intervenire a favore dei cittadini di Lizzano, costretti ormai da troppo tempo a convivere con i molteplici problemi ambientali ben noti a tutti: la vicinanza ad una delle più grandi discariche d’Europa per rifiuti speciali non pericolosi, un depuratore consortile con i Comuni di Fragagnano e San Marzano che convoglia i suoi reflui in una delle più belle spiagge del Salento, con tutte le accertate conseguenze pregiudizievoli (presenza di agenti patogeni); la marina di Lizzano che in estate ospita migliaia di persone in unità immobiliari sprovviste di acqua e fogna; le tante famiglie che da tanti anni, ed ancora oggi, sono costrette a vivere senza acqua potabile.