Si è svolta presso il Tribunale di Lecce l’udienza preliminare del processo ai danni dei rappresentanti delle società Vergine spa e Vergine srl, titolari delle discariche Palombara e Mennole di Lizzano. L’associazione AttivaLizzano si è costituita parte civile.
Il 24 novembre 2016 dinanzi al giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Lecce, Antonia Martalò, si è svolto il dibattimento che vede imputati Pasquale Moretti, Paolo Ciervo e Mario Petrelli delle società Vergine spa e Vergine srl. Gli imputati sono difesi rispettivamente dagli avvocati Errico, Mongelli e La Forgia. A darne notizia l’associazione AttivaLizzano.
Si sono costituiti parte civile, con provvedimento di ammissione del giudice, i Comuni di Taranto, di Fragagnano, di Lizzano e l’associazione di volontariato AttivaLizzano. Assente e non costituitosi il ministero dell’Ambiente. La prossima udienza è stata fissata per il 26 gennaio 2017 per consentire all’avvocato La Forgia, subentrato di recente all’avvocato Bongiorno, di prendere cognizione degli atti.
L’atto di costituzione di parte civile di AttivaLizzano è stato accompagnato dal deposito di vasta documentazione, necessaria per provare che la presenza dell’associazione sul territorio è riconosciuta da Organismi parlamentari, governativi, Enti locali, Autorità amministrative di vario genere, associazioni, mass media e soprattutto dall’Opinione pubblica. Assolutamente chiare a questi soggetti – istituzionali e non – sono le finalità che l’associazione persegue mediante le proprie attività. Avendo, quindi, tutti i reati enunciati nella richiesta di rinvio a giudizio cagionato un danno autonomo e diretto, patrimoniale e non patrimoniale alla nostra associazione, è stata invocata la tutela risarcitoria in sede penale.
AttivaLizzano comunica che qualora dovesse essere riconosciuto dall’Autorità giudiziaria un risarcimento danni, utilizzerà tale denaro esclusivamente per il perseguimento delle finalità per cui essa è nata, e cioè per l’ambiente e per la salute della cittadinanza di Lizzano che, a causa della vicinanza alle discariche Vergine – e della cattiva gestione della stessa – ha subito e continua a subire gli effetti deleteri dell’inquinamento da acido solfidrico. Senza dimenticare quelli non ancora accertati delle discariche incontrollate degli anni Settanta e dei quali non si è mai tenuto conto in fase di concessione di nuove Aia (Autorizzazione integrata ambientale).