Periodico indipendente su Ambiente, Sud e Mediterraneo / Fondato il 23 dicembre 2015
 

Su Manfredonia incombe l’ombra del mega-deposito di Gpl della Energas

Dopo la riunione del 5 dicembre scorso a Roma, presso il ministero dello Sviluppo economico, il dicastero dei Beni e le Attività culturali ha annullato, in autotutela, il parere positivo al progetto del mega-deposito di Gpl della Energas espresso dalla Soprintendenza. Ma al tavolo istituzionale è risultata però assente la Regione Puglia, il cui parere non è ancora pervenuto.

Il progetto del mega-deposito di Gpl (Gas di petrolio liquefatto) a Manfredonia è stato presentato per la prima volta nel 1996, quando la ditta Isosar – oggi Energas spa – ha chiesto i finanziamenti per la realizzazione di un impianto da 60 mila metri cubi, di una condotta di circa 10 chilometri, dell’adattamento del pontile di attracco A5 Molo Alti Fondali e di un raccordo di collegamento tra il deposito e la stazione ferroviaria di Frattarolo. Il ministero dell’Industria, Commercio e Artigianato, dell’epoca, assegna alla Isosar un importo di oltre 17 miliardi delle vecchie lire. Sulla proposta progettuale, però, tutti gli enti preposti alla valutazione degli impatti possibili sul territorio esprimono parere negativo. Dopo una battaglia a colpi di ricorsi al Tar Puglia da parte della ditta, si susseguono negli anni i pareri favorevoli attesi. Il Comitato tecnico regionale nel 2004 dà l’ok con ben 43 prescrizioni. Negli anni successivi anche il ministero dei Beni e le Attività culturali, dopo una lunga istruttoria, nel 2014 esprime parere positivo con prescrizioni. Nel 2015 si esprime allo stesso modo il ministero dell’Ambiente, mentre la Regione Puglia si allinea con parere favorevole condizionato. Unica voce fuori dal coro è il Consiglio comunale di Manfredonia che il 17 settembre dello stesso anno approva una mozione di contrarietà al progetto.

IL REFERENDUM CONSULTIVO
Il 13 novembre 2016 viene indetto un referendum consultivo con grande soddisfazione dell’Amministrazione comunale. Il quesito referendario pone al centro della discussione il parere del Comune di Manfredonia: «Ai fini della tutela di interessi fondamentali della comunità, volete voi che il Comune di Manfredonia, si esprima a favore della realizzazione, sul proprio territorio, di un progetto di deposito costiero di Gpl a rischio di incidente rilevante, presentato dalla società Energas spa, costituito da 12 serbatoi di capacità complessiva di 60 mila metri cubi e delle opere e funzionalmente connesse?» Vince il ‘No’ ma, come prevedibile, Energas, non molla: «Siamo un’impresa che vuole diventare parte della comunità di Manfredonia non essere in opposizione con essa. Per questo non interromperemo il nostro percorso di informazione verso la popolazione anche perché – fuori dal clima di contrapposizione creato ad arte in questa campagna referendaria – siamo convinti che se avremo l’opportunità di confrontarci con i cittadini, come abbiamo sempre auspicato, in molti potranno rivedere la propria opinione.»

UN PROGETTO A RISCHIO INCIDENTE RILEVANTE
Uno degli aspetti senza dubbio più controversi del progetto del mega-deposito di Gpl è la possibilità che si verifichino incidenti rilevanti dalle conseguenze che potrebbero essere disastrose. L’opera, infatti, rientra nel campo di applicazione della direttiva Seveso Ter, recepita dall’Italia con la legge n.105 del 2015. Il deposito è previsto ad una distanza di circa 10 chilometri dall’aeroporto militare Amendola, situato tra la Strada Statale 89 e la ferrovia di Manfredonia-Foggia. Proprio lungo queste vie, se il progetto venisse approvato, ci sarebbe un traffico di autocisterne cariche di gas Gpl con altissima probabilità di eventi incidentali che in questo contesto sarebbero di difficile controllo. Energas ha già fornito nel maggio del 2015 il Rapporto preliminare di sicurezza. Resta da verificare quello definitivo. Da una prima analisi del Comitato tecnico regionale della Puglia il progetto sarebbe carente di numerosi aspetti legati ai rischi di incidente rilevante e all’uso di traccianti odorigeni molto pericolosi per l’ecosistema marino.

PARERE PAESAGGISTICO: ‘SI’ o ‘NO’?
Secondo il primo cittadino di Manfredonia, Angelo Riccardi, manca ancora lo Studio paesaggistico. Energas, invece, asserisce che il relativo parere non è dovuto in quanto l’autorizzazione paesaggistica è inclusa nella Valutazione d’impatto ambientale (Via) regionale di cui alla delibera n.1361 del 5 giugno 2015, ai sensi dell’articolo 14 della legge regionale n.4 del 2011. Intanto il ministero dei Beni e le Attività culturali ha annullato, in autotutela, il parere positivo della Soprintendenza. Il rischio è di una nuova procedura di infrazione da parte della Commissione europea che ha gli occhi puntati su una zona ad elevato pregio naturalistico e per la quale è necessario un potenziamento delle misure di tutela degli habitat esistenti. Ora, l’ultima parola spetta al ministero dello Sviluppo economico, dopo aver ricevuto tutti i pareri dei soggetti interessati, e d’intesa con la Regione Puglia.

Iscriviti alla nostra newsletter!

Condividi questo articolo
Autore:

Responsabile del Comitato Legamjonici di Taranto. Nel 2010 consulente di parte nell’inchiesta “Ambiente svenduto” sull’Ilva.