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Sud fossile, nuovi progetti di trivellazione

Nel silenzio generale attendono i pareri di comitati, associazioni, enti e cittadini tre importanti progetti dislocati nel Sud Italia.

In Abruzzo, in provincia di Chieti, la società CMI Energia spa ha chiesto al ministero dello Sviluppo economico – nell’ambito del progetto di sviluppo della concessione di coltivazione “Colle Santo” – la messa in produzione dei pozzi esistenti “Monte Pallano 1” e “Monte Pallano 2”. La società attende, inoltre, l’autorizzazione definitiva per la perforazione e il completamento di 2 nuovi pozzi, “Monte Pallano 3” e “Monte Pallano 4”, e l’eventuale perforazione di un ulteriore pozzo, il “Monte Pallano 5”, la costruzione di un gasdotto di circa 21 chilometri e di una centrale di trattamento gas nell’area industriale del Comune di Paglieta, per la coltivazione di idrocarburi. La data di scadenza per la presentazione delle osservazioni è il 28 agosto 2016, mentre – entro il 27 settembre 2016 – si potranno presentare osservazioni anche per il progetto di prospezione geofisica al largo della costa nord-occidentale della Sardegna – Zona marina “E” – denominato “d 2 E.P-.TG”. Il proponente, la società TGS-NOPEC, ha chiesto l’acquisizione di circa 7818 chilometri di linee sismiche 2D e la successiva rilevazione di dati attraverso indagini geofisiche 3D su un’area di circa 6000 chilometri quadrati nel mar di Sardegna. I Comuni interessati sono Stintino, Oristano, Bosa, Tresnuraghes, Olbia, Cuglieri, Alghero, Porto Torres, Sassari, Narbolia, San Vero Milis, Villanova Monteleone, Magomadas.

Nel Canale di Sicilia, intanto, Edison spa attende l’autorizzazione definitiva per lo sviluppo del Campo “Vega B”, nell’ambito della concessione di coltivazione “C.C6.EO”. Il progetto prevede lo sviluppo di un campo ad olio mediante l’installazione di una nuova piattaforma – denominata appunto “Vega B”, ubicata a circa 6 chilometri dalla piattaforma “Vega A”, in direzione Nord-Ovest, la perforazione di 4 pozzi, la posa di 2 condotte sottomarine congiungenti “Vega B” e “Vega A”. Previsti anche gli adeguamenti degli impianti della piattaforma “Vega A”. Le osservazioni sono attese entro il primo ottobre prossimo.

Dunque, carte in mano sotto l’ombrellone, mentre si attende la svolta green della raffineria Eni di Gela, pronta ad avviare la produzione di biocarburanti attraverso la modifica del tradizionale schema produttivo della RaGe. Per questo nuovo ciclo green, che consentirà la produzione di biocarburanti a partire da biomasse oleose, è stata avviata la procedura di Valutazione d’impatto ambientale. Nel progetto, che accoglierà le osservazioni del pubblico interessato fino all’8 ottobre 2016, sono previsti, inoltre, interventi di manutenzione straordinaria su unità esistenti.

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Autore:

Responsabile del Comitato Legamjonici di Taranto. Nel 2010 consulente di parte nell’inchiesta “Ambiente svenduto” sull’Ilva.