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Massafra, proroga per raddoppio inceneritore

È stata accolta la richiesta della società Appia energy srl di prorogare la validità del provvedimento di Via-Aia relativo alla seconda linea della centrale termoelettrica di Massafra, alimentata a Cdr e biogas.

Con determina dirigenziale n.81 del primo settembre 2017 il nono settore Ecologia e Ambiente della Provincia di Taranto ha prolungato le autorizzazioni ambientali fino al 23 agosto 2021. Di fronte a questa decisione, il movimento Massafra vuole respirare esprime tutta la sua contrarietà, commentando con amarezza la decisione dell’ente provinciale.
Facciamo rilevare l’insolita celerità (appena cinque giorni lavorativi) con la quale la Provincia ha risposto all’istanza formulata da Appia energy. Sicuramente è da imputare alla fretta il fatto che l’ufficio competente non ha rilevato un dettaglio importante contenuto nella stessa richiesta. Infatti, Appia energy ha deliberatamente scelto di non dare l’avvio ai lavori, nonostante la sentenza favorevole di primo grado emessa dal Tar Lecce (la numero 978 del 30 aprile 2013), perché ha preferito attendere la sentenza del Consiglio di Stato che è stata prodotta poi, a distanza di quarantanove mesi, in data 11 maggio 2017. Ora, la società chiede inopportunamente di inserire nel computo dei mesi di proroga tale intervallo temporale.

Nella determina si fa, inoltre, riferimento a una recente sentenza del Tar di Lecce (la numero 601 del 18 aprile 2017), citata dagli stessi richiedenti a sostegno della propria posizione. Secondo il sodalizio di associazioni “tale sentenza non costituisce un precedente valido né da un punto di vista formale, poiché si tratta di una sentenza appellabile in quanto emessa dal Tar, né da un punto di vista della sostanza perché nel caso citato si trattava di sequestro giudiziario e, successivamente, di revoca dell’annullamento della revoca della determina della Provincia di Brindisi. Situazioni, quindi, non assimilabili né comparabili. Ma di questo, guarda caso, non si è accorto chi ha redatto la delibera.

La proroga giunge proprio in un momento storico nel quale forze convergenti quali associazioni, Comune di Massafra, Regione Puglia, avevano, in diverse occasioni, chiesto al presidente della Provincia di Taranto la riapertura della Via/Aia per gli effetti dell’articolo 29 octies del decreto legislativo n.152/2006, in virtù delle evidenze scientifiche maturate in relazione ai danni su salute e ambiente di tali impianti. Per questo motivo Massafra vuole respirare lancia un appello agli organi istituzionali interessati. “Comune e Regione devono immediatamente impugnare tale determina dinanzi al Tar competente, in quanto il proponente non può pretendere una proroga così ampia e, per inciso, retroattiva.

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Autore:

Responsabile del Comitato Legamjonici di Taranto. Nel 2010 consulente di parte nell’inchiesta “Ambiente svenduto” sull’Ilva.