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Cessione Ilva: arriva la proroga

A quanto pare il futuro dell’Ilva è ancora un mistero. Gli incontri con le istituzioni locali, i sindacati e le associazioni hanno, evidentemente, creato il caos nel governo. Per questo motivo il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, potrebbe decidere di prorogare la gestione dei commissari straordinari, nell’attesa che l’esecutivo giunga ad una soluzione in grado di accontentare tutti.

L’ingresso di Arcelor Mittal in Ilva potrebbe essere rinviato di ulteriori novanta giorni. Almeno, secondo alcune voci che circolano nelle ultime ore. Altre, invece, informano di uno slittamento di soli trenta giorni. Inoltre, secondo alcune associazioni dalla Arcelor Mittal starebbero addirittura «silenziosamente prendendo possesso della fabbrica.»
È quanto ipotizzato dal Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti, FLMUniti-CUB, Giustizia per Taranto, Tamburi Combattenti, Taranto Respira, Tutta Mia La Città e liberi cittadini che in una nota congiunta spiegano quanto sia inutile il salvataggio dell’Ilva e «quanto sia invece più proficuo investire quelle risorse nella riconversione economica partendo proprio dallo smantellamento degli impianti fino ad arrivare alle bonifiche.»
Nell’attesa di una decisione definitiva in tempi brevi, le associazioni sostengono che qualcosa potrebbe essere fatto nell’immediato, cioè «rendere pubblici il piano industriale ed il piano ambientale e legiferare in modo da neutralizzare gli effetti dei decreti salva-Ilva che hanno, di fatto, sospeso lo stato di diritto sul nostro territorio, immunità penale in primis.»
Le associazioni sindacali che invece puntano a tutelare l’esistente, limitando i danni dei tagli occupazionali previsti nel subentro di Arcelor Mittal, dal canto loro non mollano l’osso.
Fim, Fiom, Uilm e Usb ribadiscono che l’accordo sindacale «rimane un vincolo imprescindibile senza il quale non consentiremo l’ingresso del nuovo acquirente.»
Richiesta oggettivamente legittima ma lontana dalla posizione espressa dalle associazioni ambientaliste che parlano di chiusura dello stabilimento e riconversione con il reimpiego dei lavoratori nelle attività di smantellamento e bonifica.
I sindacati vanno oltre e avvertono che qualora non dovesse arrivare una convocazione dal Mise entro il 26 giugno provvederanno a riunire «immediatamente il Consiglio di Fabbrica ILVA per decidere le iniziative di mobilitazione necessarie a impedire azioni unilaterali da parte di AM InvestCO.»
Gli ambientalisti, invece, ritengono che «la decisione di avviare immediatamente le procedure di chiusura dell’Ilva non è più procrastinabile perché mentre si leggono le carte e si studiano i vari piani, a Taranto la gente si ammala e muore», e ricordano che «se in passato la città non riusciva a vedere un futuro oltre l’Ilva, ora sempre più tarantini stanno prendendo coscienza del ricatto che sta soffocando un intero territorio e non accetteranno ulteriori prese in giro.»
Ricatto che forse dovrebbe essere percepito in maniera forte da tutti i lavoratori della fabbrica che per primi dovrebbero chiedere a gran voce un lavoro diverso, un lavoro che non metta ogni giorno in pericolo la loro vita e quella dei propri figli.

Aggiornamento Adnkronos, ore 20:51 – Commissari Ilva, prorogato contratto
«Mi compiaccio della responsabilità espressa dai commissari dell’Ilva e prendo atto della loro volontà di avvalersi della proroga siglata nel contratto che porta al 15 settembre 2018 ogni scadenza senza ulteriori costi economici per lo Stato.» Lo annuncia il ministro del lavoro, Luigi Di Maio in una nota.
«Come ministro sto valutando ogni possibile impatto legato alle decisioni che dovrò prendere. Impatto in termini ambientali, sociali, economici e occupazionali. Per questo stiamo esaminando le oltre 23 mila pagine che ci sono state consegnate», aggiunge ribadendo come «ogni decisione sarà presa con responsabilità, non dimenticando che il Movimento 5 Stelle ha raggiunto a Taranto risultati straordinari con circa il 50% delle preferenze, risultati che intende onorare. I tarantini hanno il diritto di tornare a respirare, noi abbiamo il dovere di esaminare ogni pagina con la massima attenzione.»
La decisione dei commissari Ilva di avvalersi della proroga prevista dal contratto «è stata presa per favorire un dialogo costruttivo tra governo e parti sociali e permettere all’esecutivo di avere un tempo congruo per fare le proprie valutazione e metterlo nelle migliori condizioni per decidere.» Così, a quanto apprende l’Adnkronos, fonti vicine ai Commissari Ilva spiegano la decisioni di oggi.
La scelta, spiegano ancora le fonti, «è compatibile con la disponibilità finanziaria dell’Ilva con cui garantire il pagamento degli stipendi e l’operatività dell’azienda.» Costi zero per lo Stato, quindi, «basati su una analisi molto attenta e uno sforzo straordinario.»

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Autore:

Responsabile del Comitato Legamjonici di Taranto. Nel 2010 consulente di parte nell’inchiesta “Ambiente svenduto” sull’Ilva.