Mentre attendiamo da anni un decreto che elimini la tecnica dell’air-gun nell’ambito delle attività petrolifere in mare, la direzione del ministero dello Sviluppo economico ha decretato, invece, il conferimento di tre permessi di ricerca di idrocarburi nello Jonio.
I tre permessi di ricerca interessano in particolare il Golfo di Taranto e sono stati rilasciati in favore della società Global Med LLC. I permessi prevedono che la ricerca sia effettuata, proprio, con la tecnica dell’air-gun.
Chiediamo alle amministrazioni regionali di Puglia, Calabria e Basilicata, e a tutti i Comuni che si affacciano sul Golfo di Taranto di opporsi al decreto di conferimento dei permessi – pubblicati sul Bollettino ufficiale degli idrocarburi del mese di dicembre 2018 – presentando ricorso giurisdizionale dinanzi al Tribunale amministrativo regionale del Lazio, come previsto dalla normativa vigente.
La società Global Med – lo ricordiamo – ha sede legale in Colorado, ma è domiciliata in Italia, presso lo Studio Legale Turco di Roma.
Il procedimento è iniziato con il vecchio governo mentre con questo decreto di conferimento, emanato dall’attuale governo, la società potrebbe iniziare i lavori di indagine geologica e geofisica con la tecnica dell’air-gun, salvo altri nulla osta, così come prescritto all’articolo 3, che prevede «il rilievo geofisico 2D, per il quale è stato espresso giudizio positivo di compatibilità ambientale con il decreto del ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare citato nelle premesse, fermo restando l’obbligo di acquisizione dei necessari nulla osta e atti di assenso previsti dalla normativa vigente ai fini dell’autorizzazione per la concreta esecuzione dello stesso. L’esecuzione degli altri lavori geofisici e la eventuale perforazione del pozzo esplorativo, previste dal programma lavori, sono subordinate alla previa verifica di compatibilità ambientale conformemente a quanto previsto dal decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152, e successive modificazioni. La società permissionaria, ai fini dell’autorizzazione dell’eventuale pozzo esplorativo, è tenuta ad attivare la procedura di cui all’articolo 1, comma 80, della legge 23 agosto 2004, n.239, e successive modificazioni.»