Periodico indipendente su Ambiente, Sud e Mediterraneo / Fondato il 23 dicembre 2015
 

Riforma Parchi, Codacons contro ddl

“Dà poteri a sindaci e Consigli comunali su condoni, scarichi e demolizioni. Si rischiano abusi a danno dell’ambiente e delle aree marine. Pronti a ricorrere contro ddl.”

La commissione Ambiente della Camera dei deputati ha varato il disegno di legge di riforma dei parchi che apporta delle importanti modifiche alla Legge Quadro sulle Aree Protette, la numero 394/91. Il Codacons, associazione ambientalista riconosciuta dalla legge, attraverso i propri esperti ha esaminato le modifiche contenute nel ddl ed esprime oggi forti perplessità in merito a diversi aspetti, a partire dalle nomine istituzionali dei Parchi, l’inserimento di nuovi componenti che entrerebbero a far parte dei Consigli direttivi dei parchi e le relative rappresentanze demandate ad associazioni private, ciò probabilmente anche al fine di limitare l’autonomia degli Enti parco rafforzando la gestione dei parchi da parte di poche persone. Il tutto a svantaggio della componente scientifica e conservazionista nonché delle dotazioni organiche e di sorveglianza già totalmente insufficienti all’interno delle aree protette nazionali e delle aree marine protette.
La legge di riforma – denuncia il Codacons – farebbe rivivere altresì anche le norme che attribuiscono le decisioni sull’abbattimento e le demolizioni, insieme ai condoni, ai sindaci e al voto dei consigli comunali, nonché quelle sugli scarichi, rischiando di compromettere la tutela delle aree marine ed esponendo le stesse a facili abusi. Il disegno di legge sui parchi è indiscutibilmente un passo indietro, ma la questione va trattata senza ipocrisie: da decenni il Codacons denuncia, spesso in solitudine, omissioni, sprechi, malversazione anche da parte degli enti parco.
In rarissime occasioni i Presidenti dei parchi hanno usato i poteri demolitori, molto spesso è la Comunità dei comuni che esercita pressioni per “condoni elettorali”, e troppe volte i fondi comunitari sono stati adoperati secondo logiche spartitorie. Addirittura il Codacons ha ottenuto in tribunale abbattimenti di opere incompiute costruite dagli enti parco, con spreco di denaro pubblico e danno al paesaggio.
«Il Codacons – concludono dall’associazione – valuterà ogni possibile azione legale volta alla tutela delle riserve naturali e delle aree marine, spesso oggetto di una protezione solo di facciata.»

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Autore:

Responsabile del Comitato Legamjonici di Taranto. Nel 2010 consulente di parte nell’inchiesta “Ambiente svenduto” sull’Ilva.