Periodico indipendente su Ambiente, Sud e Mediterraneo / Fondato il 23 dicembre 2015
 

Ilva, il tempo del silenzio è scaduto

A seguito dell’invito dello scorso 11 luglio a venire a Taranto rivolto ai ministri dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, della Salute, Giulia Grillo, dell’Ambiente, Sergio Costa e del Sud, Barbara Lezzi – a fronte delle criticità ampiamente argomentate durante la conferenza stampa del 12 luglio – registriamo, nostro malgrado, il totale silenzio da parte dei dicasteri coinvolti. Il governo dimostri di non essere nemico della città, al pari dei predecessori.

Ad essere disattese sono le promesse avanzate durante la campagna elettorale e quanto sottoscritto nel contratto di governo tra Movimento 5 Stelle e Lega in cui, testualmente, si riporta testualmente che «con riferimento all’Ilva, ci impegniamo, dopo più di trent’anni, a concretizzare i criteri di salvaguardia ambientale secondo i migliori standard mondiali a tutela della salute dei cittadini del comprensorio di Taranto, salvaguardando i livelli occupazionali e promuovendo lo sviluppo industriale del Sud, attraverso un programma di riconversione economica basato sulla chiusura delle fonti inquinanti, per le quali è necessario provvedere a bonificare, e sviluppo della green economy, energie rinnovabili, economia circolare.»
La linea intrapresa dal governo lascia, invece, intendere – alla luce dei ripetuti incontri con i sindacati e Am InvestCo Italy – che si stia profilando un quadro teso alla finalizzazione di un accordo tra le parti, volto all’ambientalizzazione del siderurgico. Ipotesi confermata anche da dichiarazioni del ministro Di Maio ed altri rappresentanti del governo.
Inoltre, le scriventi associazioni ritengono inaccettabile la totale assenza sul territorio dei parlamentari ionici che non possono più trincerarsi dietro parole come «stiamo lavorando in silenzio.» Il tempo del silenzio è finito, i cittadini di Taranto e i lavoratori dell’Ilva esigono chiarezza e risposte concrete, oltre a tempi certi in merito alla realizzazione del programma di governo riguardo il futuro del siderurgico.
Ribadiamo, ancora una volta l’invito a visitare la fabbrica insieme agli operai che in quei luoghi di morte ci lavorano ogni giorno.
Alla luce di quanto esposto – così come già annunciato nella lettera inviata ai ministeri dello Sviluppo economico, della Salute, dell’Ambiente e del Sud – attenderemo dei segnali di apertura entro lunedì 23 luglio, in mancanza dei quali ci vedremo costretti a ritenere questo esecutivo nemico della città, al pari di quelli che lo hanno preceduto, e come tale sarà trattato.

(*) Aps Progentes, Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti, Comitato quartiere Tamburi, FLMUniti CUB, Giustizia per Taranto, ISDE Massafra, Legamjonici, Movimento di cittadini ed associazioni pro aeroporto di Taranto Grottaglie, Tamburi Combattenti, Taranto Respira, TuttaMiaLaCittà, Singole e singoli cittadini

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