Non sono bastate le continue integrazioni progettuali della Cmi Energia per l’estrazione di gas a Bomba, ora arriva anche la concessione, avvenuta il 4 giugno, della sospensione per quarantacinque giorni del procedimento di Valutazione d’impatto ambientale.
Dopo il durissimo documento dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale sulle carenze progettuali del progetto di estrazione gas a Bomba, si stacchi subito la spina, considerando le bocciature già pervenute dalla Via regionale e dal Consiglio di Stato.
Il tutto per un progetto in cui la tempistica della procedura di legge è completamente saltata con integrazioni documentali depositate fuori tempo massimo.
La motivazione (della sospensione del procedimento, ndr) non è stata resa pubblica perché i funzionari ministeriali si guardano bene dal pubblicare online la corrispondenza e i provvedimenti nonostante sia obbligatorio in base alla recente modifica del decreto sulla Via del 2017. La “piccola” Regione Abruzzo, per dire, ha introdotto queste forme basilari di trasparenza già da un paio di anni per i procedimenti di competenza regionale.
Non vorremmo che si stia dando altro tempo ai petrolieri per ulteriori integrazioni dopo l’arrivo del durissimo documento dell’Ispra che ha trovato enormi carenze negli studi depositati dall’azienda, in gran parte le stesse che abbiamo evidenziato fin dall’inizio di un procedimento avviato ben due anni fa, il 28 giugno 2016. Dobbiamo solo sperare che non sia questa la motivazione alla base del provvedimento.
Infatti, abbiamo ormai perso il conto delle integrazioni progettuali accettate dal ministero su un intervento addirittura bocciato dalla Via regionale e dal Consiglio di Stato e ora ripresentato a livello centrale solo grazie allo Sblocca Italia renziano.
La Ue ha ribadito più volte che un progetto carente (e tutte queste continue integrazioni sono del tutto indicative sulla qualità del progetto presentato) non deve essere neanche esaminato ma rispedito al mittente o bocciato, anche per non far perdere tempo alle amministrazioni e ai cittadini. Lo dice anche la logica e la nostra Costituzione.
Auspichiamo che il neo ministro all’Ambiente, Sergio Costa – tra i primi provvedimenti – bocci questo progetto e più in generale ponga prioritariamente mano alla struttura ministeriale assicurando un totale cambio di passo nella trasparenza e partecipazione del pubblico nelle procedure di Via, a partire dalle pubblicazioni e dal modo di lavorare della Commissione Via nazionale e dei funzionari.