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Taranto, pressing dei cittadini su consigliere pentastellato

Serrato botta e risposta tra le associazioni aderenti al cosiddetto “Piano Taranto” e il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Francesco Nevoli, che non ha preso bene una nota inviata alla stampa dal sodalizio ambientalista, in seguito ad un incontro del 14 settembre scorso nella sede del meetup tarantino.

Francesco Nevoli, nel corso della riunione, avrebbe assunto l’impegno di fissare, in tempi brevi, un incontro tra parlamentari jonici e associazioni. Al centro della discussione il futuro socio-economico della provincia di Taranto. L’impegno sarebbe stato, invece, disatteso dal consigliere comunale. Ma immediata è arrivata la sua risposta: «alcun impegno assunto con la delegazione di Piano Taranto è stato da me disatteso. Vivo sette giorni su sette su questo territorio ed in ragione sia della mia attività politica che di quella professionale ho modo di incontrare quotidianamente numerosissimi cittadini in pubblico o comunque in luoghi aperti al pubblico. Ebbene, nessuno ha mai dichiarato – né potrebbe farlo – che io mi sia mai sottratto a qualsivoglia forma di contraddittorio. Ritengo che i portavoce parlamentari non siano ad oggi riusciti ad individuare una data in cui possano essere tutti presenti per effettuare l’incontro richiesto.»
Nevoli ha concluso ricordando che «il tema del futuro socio-economico della provincia di Taranto, con particolare riguardo alla questione Ilva, che costituisce l’oggetto dell’incontro richiesto dalle associazioni, sarà affrontato in modo specifico direttamente dal capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, nel corso della sua imminente visita in città.»
La risposta non ha convinto il Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti, FLMUniti CUB sindacato di base, Giustizia per Taranto, Legamjonici, Tamburi Combattenti, Taranto Respira, TuttaMiaLaCittà e singoli cittadini che, dal canto loro, hanno così tuonato: «Non abbiamo mai dichiarato che Nevoli si fosse sottratto al confronto, bensì che non avesse rispettato l’impegno preso di portare all’attenzione degli onorevoli ionici pentastellati la nostra richiesta di incontro e di fissare un appuntamento con loro. Del resto per sua stessa ammissione, essendo semplicemente un consigliere comunale, non ha alcun peso politico decisionale nella vicenda Ilva. Aggiungiamo inoltre che senza attendere la pubblicazione di solleciti a mezzo stampa, avrebbe potuto e dovuto, a nostro parere, tenerci informati sulla (presunta) “imminente” visita del Ministro.»
Inoltre le associazioni si chiedono «cosa o chi impedisca un confronto dei parlamentari con i cittadini del territorio che rappresentano: sono o non sono portavoce della cittadinanza? Quale voce intendono portare in Parlamento se si sottraggono al dialogo?»
E concludono che «alla luce di questo, auspichiamo che, prima ancora della visita del ministro Di Maio, si possa fissare un incontro pubblico, in cui i parlamentari eletti diano, non solo alle associazioni e ai comitati, ma a tutta la città, le dovute spiegazioni per cui hanno disatteso l’impegno a battersi per la chiusura delle fonti inquinanti.»

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Autore:

Responsabile del Comitato Legamjonici di Taranto. Nel 2010 consulente di parte nell’inchiesta “Ambiente svenduto” sull’Ilva.