Dati sui tumori online per favorire la trasparenza. È quanto si è appreso nel corso del convegno dal titolo “Incidenza, mortalità e sopravvivenza nel primo rapporto regionale tumori’’, svoltosi il 17 settembre alla Fiera del Levante, nel padiglione della Regione Puglia.
L’avvio dell’attività per il Registro Tumori ha avuto tempi diversi nelle varie province pugliesi. La Asl di Taranto – su specifica indicazione dell’assessorato alle Politiche della Salute – è stata la prima seguita dalle Asl Barletta-Andria-Trani e Brindisi, mentre nella Asl di Lecce il Registro era nato nel 2006 con un finanziamento della Provincia. All’inizio del 2012 la registrazione dei tumori è stata avviata anche nelle Asl Foggia e Bari. Tra il 2013 e i primi mesi del 2016 hanno conseguito l’accreditamento Airtum Lecce e Taranto (marzo 2013), Barletta-Andria-Trani (aprile 2014), Brindisi (aprile 2016).
Ma come si presenta la situazione nelle altre regioni d’Italia? I registri accreditati sono maggiormente localizzati nelle regioni del Nord e nell’area nord-orientale. Toscana e Lazio sono quasi del tutto scoperte dall’attività di registrazione dei dati. Nell’Italia meridionale, la regione ad essere maggiormente coperta è la Sicilia, mentre la Sardegna è divisa a metà, con prevalenza nell’area nord-orientale dove il registro risulta accreditato. In Basilicata il registro é in fase di accreditamento, mentre nelle Marche, in Abruzzo, in Molise e in Calabria risulta, nel complesso, ancora in fase di attività, fatta eccezione per alcune province. In Campania la situazione è molto frammentaria: in parte è accreditato ed in parte in attività. Intanto, è reperibile il Rapporto Tumori 2015, del Registro Tumori Puglia.
Nei prossimi giorni, per facilitare la consultazione dei dati del Rapporto Tumori 2015, sarà disponibile online un programma in grado di fornire una più immediata comprensione della situazione di incidenza tumori, e sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi, nelle quattro province pugliesi in cui è già stato accreditato il Registro Tumori. Il dato provinciale potrà, inoltre, essere scomposto tra capoluogo e resto della provincia. Questo ci permetterà di valutare in maniera più puntuale i dati di Taranto, che mostrano notevoli differenze di incidenza dei tumori tra la città e il resto della provincia. Naturalmente si tratta di una raccolta e divulgazione di dati che riguardano patologie a lungo termine, ma resta carente la trasparente sui casi di incidenza, decessi e sopravvivenza per patologie correlate ad inquinamento ambientale con effetti a breve termine. Tali dati ci permettono di fotografare un più attuale quadro sanitario. Allo stesso modo, nulla viene detto su altre patologie non monitorate, per le quali si rende necessario un registro epidemiologico trasparente e aggiornato.
Se è vero che è aumentata la consapevolezza dell’opinione pubblica sui danni alla salute provocati dall’inquinamento industriale, è anche vero che poco o niente le istituzioni attuano di concreto per prevenire l’incidenza delle patologie. Nel caso di Taranto, ad esempio, si preferisce salvare l’industria a colpi di decreti.