“Chiediamo che il ministero dell’Ambiente emani le Misure di conservazione dei Sic per la designazione delle Zsc della Rete Natura 2000, in provincia di Benevento, avocando a sé l’esercizio del potere sostitutivo straordinario dello Stato. La Regione Campania risulta, ad oggi, inadempiente.”
Questa, in sintesi, la richiesta controfirmata dalle associazioni Altrabenevento “per la città sostenibile contro il malaffare” ed il Fronte Sannita per la Difesa della Montagna. I due sodalizi, con una missiva inviata congiuntamente alla Regione e al ministero competente, hanno chiesto che venga adottato al più presto il provvedimento di designazione delle Zone speciali di conservazione (Zsc).
La Regione Campania – si legge nella nota – non ha adempiuto agli obblighi comunitari entro il 31 ottobre 2015, così come imposto dalla Comunità europea. Non solo: con l’emanazione di un decreto dirigenziale, al posto di uno specifico deliberato di Giunta, ha fatto sì che all’inadempienza si sommasse la possibilità per una società eolica di Morcone (Benevento) di ricorrere al Tar per l’impugnazione del decreto dirigenziale n.51 del 26 ottobre 2010, relativo proprio alle Misure di conservazione dei Sic per la designazione delle Zsc della Rete Natura 2000. E Il Tar, con la sentenza n.3751/2017 ha annullato il suddetto decreto e la delibera di Giunta regionale n.408 del 4 luglio 2017. Dunque il nuovo impianto eolico in area protetta rischia di essere realizzato. Così come gli altri autorizzati e installati fin dal 2010.
La procedura d’infrazione
Nel 2015 la Commissione europea ha aperto la procedura d’infrazione – la n.2015/2163 – per la mancata designazione delle Zsc e per la mancata definizione della direttiva Habitat, relativa alle misure di conservazione. Successivamente, il ministero dell’Ambiente, ha ripetutamente sollecitato la Regione sull’approvazione di obbiettivi e misure di conservazione (da ultimo con la nota n.16220 del 29 luglio 2016, acquisita al protocollo del Gabinetto il 09 agosto 2016). In tale documento il ministero intima al presidente di Giunta di approvare le predette misure entro la scadenza del 31/10/2016 onde scongiurare il possibile esercizio del potere sostitutivo straordinario dello Stato. Si sarebbe dovuto trattare di un atto di Giunta e non di un decreto dirigenziale, peraltro non firmato. Di un atto politico e non amministrativo. Grazie a questa anomalia la società eolica Dotto Morcone srl ha potuto fare ricorso al Tar.
Una Regione sempre inadempiente
Ricordiamo – prosegue la nota dei comitati – che già il 31 gennaio scorso, con apposita diffida, abbiamo denunciato l’inadempimento della Regione Campania alle direttive comunitarie. Chiedendo al presidente della Giunta di provvedere a adottare con atto deliberativo le Misure di conservazione. E che dal 30 novembre 2009 – data di emanazione della direttiva Habitat – nelle aree Sic da designare Zsc della provincia di Benevento sono stati autorizzati gli impianti di Circello (Cogein srl, autorizzazione del 02 maggio 2012); Santa Croce del Sannio (Cogein srl, autorizzazione del 07 marzo 2013); Morcone (ATI costituita da Dotto Morcone srl e Energia Eolica Sud srl, autorizzazione del 31 ottobre 2014); Morcone-Pontelandolfo (Eolica P.M. srl, autorizzazione del 09 maggio 2014); San Lupo (Eolica San Lupo srl, autorizzazione del 06 giugno 2013); San Lupo (Renvico Italy srl, Valutazione d’impatto ambientale positiva del 20 maggio 2016).
Se la direttiva fosse stata recepita nel rispetto di quanto stabilito dal Parlamento europeo non si sarebbe potuto provvedere ad autorizzare questi impianti. Poiché nelle Zone speciali di conservazione è possibile installare pale eoliche della potenza massima di 20Kw.
Vuoi che la Regione Campania – concludono le associazioni – con tentennamenti causa di una procedura d’infrazione, abbia voluto allungare i tempi per permettere ai tanti impianti eolici ricadenti nelle designate Zsc di essere realizzati? Restiamo in attesa delle decisioni del ministero dell’Ambiente: la nostra richiesta è chiara.