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Tutto quello che i bambini della valle del Mela devono subire

La scorsa settimana il Comitato cittadini contro l’inceneritore del Mela ha diffuso la notizia della recente pubblicazione di uno studio del Dipartimento epidemiologico dell’assessorato alla Sanità della Regione Sicilia, in cui si evidenzia un’aumentata incidenza (+29 per cento) di malformazioni congenite nei neonati di Milazzo e della valle del Mela, rispetto alla media regionale. Dato allarmanti che finora non erano mai stato segnalati nelle precedenti indagini epidemiologiche e che con ogni probabilità sono legati al forte inquinamento industriale presente nell’area.

L’aumento dell’incidenza di malformazioni congenite nella valle del Mela potrebbe essere il segno che il pericolo legato all’inquinamento dell’area non è passato, ma che ultimamente crea nuovi gravi problemi. Soprattutto perché a soffrirne di più sono i nostri figli.
Ciò rende ancora più grave l’abusivo colpo di spugna delle prescrizioni sanitarie emesse dai sindaci nell’ambito del recente riesame dell’Autorizzazione integrata ambientale della Raffineria di Milazzo, che avrebbero imposto una significativa riduzione delle emissioni inquinanti di quello che, ad oggi, è l’impianto industriale responsabile del maggior impatto ambientale nella zona.
Un colpo di spugna divenuto possibile, da un lato, grazie ad un accordo tra la Raffineria ed il sindaco di Milazzo, Giovanni Formica, il quale ha rinunciato a ridurre l’inquinamento in cambio di due centraline di monitoraggio di cui peraltro ancora non c’è neanche l’ombra, e dall’altro grazie agli illeciti amministrativi compiuti dal ministero dell’Ambiente.
Infatti, quest’ultimo, con la scusa del suddetto accordo, ha tolto le prescrizioni sanitarie dal provvedimento finale, sebbene per legge tale accordo non fosse affatto sufficiente a giustificare la loro revoca. Peraltro, cosa ancora più singolare, sono state tolte in un sol colpo anche le ben più corpose prescrizioni sanitarie che erano state espresse dal Commissario straordinario di San Filippo del Mela, sebbene le suddette centraline, secondo l’accordo, fossero destinate solo al Comune di Milazzo.

OLTRE LE MALFORMAZIONI CONGENITE
Per di più le malformazioni congenite nella valle del Mela non sono gli unici problemi con cui devono fare i conti i bambini.
Già nel secondo rapporto Sentieri (Studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento) si era osservato nell’area di Milazzo un significativo eccesso di mortalità perinatale rispetto alla media regionale. Il rapporto stesso evidenziava come, per tale eccesso, «è ragionevole ritenere che vi abbia avuto un ruolo eziologico l’esposizione a impianti chimici e petrolchimici.» Inspiegabilmente, nel successivo rapporto Sentieri il parametro della mortalità perinatale non è stato più tenuto in considerazione (e questo ovviamente non significa che il problema sia sparito).
Nel 2016 la valle del Mela è assurta all’onore delle cronache nella comunità scientifica internazionale, per la pubblicazione su una prestigiosa rivista scientifica [1] di uno studio che ha evidenziato un’incidenza di parti prematuri significativamente più elevata rispetto alla popolazione regionale. Nonostante la valenza internazionale e l’alto prestigio scientifico dello studio, la notizia è stata praticamente disconosciuta nella zona. Bisogna considerare che, secondo consolidate evidenze scientifiche, l’eccesso di parti prematuri può essere legato all’inquinamento industriale [2] [3].
Se a questi dati si aggiunge anche l’aumentata incidenza di tumori in età pediatrica nei maschi (+165 per cento sul confronto locale e +74 per cento sul confronto regionale) riscontrata nella precedente indagine del Dipartimento epidemiologico regionale, si capisce come i bambini della valle del Mela siano bombardati, loro malgrado, da gravi e molteplici rischi per la loro salute e la loro incolumità.
Una situazione già insostenibile e che potrebbe diventare ancora più drammatica con l’odiato mega-inceneritore di A2A, visto che, stando ai dati epidemiologici, nessuna fascia di età è risparmiata dai rischi connessi agli inceneritori, ma i primi ad essere colpiti sarebbero senz’altro feti, neonati e bambini. La minaccia dell’inceneritore peraltro è ancora presente, almeno finché il nuovo ministro dell’Ambiente Sergio Costa non annullerà il parere positivo precedentemente espresso dal ministero da lui presieduto ed il ricorso di A2A non verrà sconfitto al TAR Lazio.
Stando così le cose pretendiamo da tutti gli organi competenti che si passi dalle parole ai fatti. Per questo abbiamo accolto con freddezza l’ipotesi del Consiglio comunale aperto a Milazzo. Dopo che nessun consigliere comunale milazzese (di maggioranza come di opposizione) ha proferito parola contro lo scandaloso accordo del proprio sindaco con la Raffineria – che ha contribuito a mandare a monte la concreta possibilità di ridurre le emissioni inquinanti ed i rischi per la popolazione – la proposta di indire un consiglio comunale aperto, sebbene con la encomiabile intenzione di ascoltare le associazioni, fa venire il sospetto che non si voglia concludere nulla, visto che nel consiglio comunale aperto non si può deliberare alcunché. Diverso sarebbe se, all’interno di una seduta consiliare ordinaria, quest’ultima venisse momentaneamente sospesa per ascoltare le associazioni e subito dopo si proseguisse per deliberare un atto di indirizzo rivolto al Sindaco affinché venga richiesto un nuovo riesame dell’Aia della Raffineria.

NOTE
[1] Epidemiol Prev. 2016 Mar-Apr;40(3-4):197-204. doi: 10.19191/EP16.3-4.P197.086. [Reproductive health in high environmental risk areas in Sicily Region (Southern Italy) in the period 2007-2013]. Cernigliaro A1, Tavormina E2, Dardanoni G2, Scondotto S2.
[2] Environ Pollut. 2017 Aug;227:596-605. doi: 10.1016/j.envpol.2017.03.055. Epub 2017 Apr 28. Association between ambient fine particulate matter and preterm birth or term low birth weight: An updated systematic review and meta-analysis. Li X, Huang S, Jiao A, Yang X, Yun J, Wang Y, Xue X, Chu Y, Liu F, Liu Y, Ren M, Chen X, Li N, Lu Y, Mao Z, Tian L, Xiang H.
[3] Environ Health. 2011 Oct 7;10:89. doi: 10.1186/1476-069X-10-89. Traffic-related air toxics and preterm birth: a population-based case-control study in Los Angeles County, California. Wilhelm M, Ghosh JK, Su J, Cockburn M, Jerrett M, Ritz B.

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