«La pandemia di Rosarno. Emergenza sanitaria e sfruttamento endemico». È questo il titolo del settimo Rapporto sulle condizioni di vita e di lavoro dei braccianti stranieri nella Piana di Gioia Tauro, stilato dai Medici per i Diritti Umani, in collaborazione con l’associazione A Buon Diritto. Per il settimo anno consecutivo,…
Read MoreLa Piana di Gioia Tauro e le condizioni di vita e di lavoro dei braccianti stranieri
«La pandemia di Rosarno. Emergenza sanitaria e sfruttamento endemico». È questo il titolo del settimo Rapporto sulle condizioni di vita e di lavoro dei braccianti stranieri nella Piana di Gioia Tauro, stilato dai Medici per i Diritti Umani, in collaborazione con l’associazione A Buon Diritto. Per il settimo anno consecutivo, la clinica mobile di Medici per i Diritti Umani (Medu) ha operato in Calabria, nella Piana di Gioia Tauro, durante la stagione di raccolta agrumicola, fornendo prima assistenza sanitaria e orientamento sull’accesso ai diritti fondamentali ai circa 2 mila lavoratori che popolano gli insediamenti precari sparsi nei Comuni di Rosarno,…
Regolarizzazione dei braccianti agricoli. Medu: «Bene, ma no a sola misura contingente»
Medici per i Diritti Umani accoglie con favore la decisione del Governo di inserire all’interno del Decreto Rilancio un’importante misura – la cosiddetta “sanatoria” – volta alla regolarizzazione dei braccianti agricoli. Tuttavia, le misure previste – in particolare la concessione di un permesso di soggiorno solo in seguito alla denuncia del rapporto di lavoro in nero da parte del datore di lavoro e la concessione di un permesso di soggiorno di sei mesi per ricerca lavoro solo a chi ha un titolo di soggiorno scaduto entro il 31 ottobre 2019 – sembrano essere eccessivamente temporanee e restrittive, per permettere da…
Ecco cosa non è cambiato a Rosarno a dieci anni dalla rivolta dei braccianti
Due giorni fa l’operazione “Euno” – coordinata dalla Procura di Palmi – ha portato all’arresto di una rete di caporali responsabili, nella Piana di Gioia Tauro – in Calabria – di intermediazione illecita di manodopera e sfruttamento lavorativo. Ma, numeri alla mano, il fenomeno del caporalato calabrese rischia di divenire endemico. I Medici per i Diritti Umani (Medu) – che attraverso la clinica mobile forniscono assistenza sanitaria e socio-legale agli abitanti degli insediamenti informali – chiedono immediatamente l’attivazione di tutta una serie di politiche che incidano decisamente sulle condizioni di vita e di lavoro dei migranti che vivono nei ghetti…